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Epicurus - Epistula ad Menoeceum » Della Casa, Giovanni Galateo - p. 409

Della Casa, Giovanni

Trattato cognominato Galateo ovvero de' costumi


nobile uomo ma di giocolare e di buffone. Non sono adunque da
seguitare i volgari modi e plebei di Dioneo, “Madonna Aldruda,
alzate la coda
”, né fingersi matto, né dolce di sale, ma a suo
tempo dire alcuna cosa bella e nuova, e che non caggia così nel-
l'animo a ciascuno, chi può; e chi non può, tacersi: perciocché
questi sono movimenti dello 'ntelletto, i quali, se sono avvenenti
e leggiadri, fanno segno e testimonianza della destrezza dell'a-
nimo e de' costumi di chi gli dice (la qual cosa piace sopra modo
agli uomini e rendeci loro cari e amabili); ma, se essi sono al
contrario, fanno contrario effetto, perciocché   pare che l'asino
scherzi o che alcuno forte grasso e naticuto danzi o salti spo-
gliato in farsetto
.
<XXI.> Un'altra maniera si truova di sollazzevoli modi pure posta
nel favellare: cioè quando la piacevolezza non consiste in motti, che


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