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Aretino, Pietro - La cortigiana » Della Casa, Giovanni Galateo - p. 439

Della Casa, Giovanni

Trattato cognominato Galateo ovvero de' costumi


né stropicciar le mani l'una con l'altra, né gittar sospiri e metter
guai, né tremare o riscuotersi (il che medesimamente sogliono
fare alcuni) né prostendersi e prostendendosi gridare per dol-
cezza: — Oimè, oimè — come villano che si desti al pagliaio. E
chi fa strepito con la bocca per segno di maraviglia e talora di di-
sprezzo, si contraffà cosa laida, sì come tu puoi vedere; e le cose
contraffatte non sono troppo lungi dalle vere. Non si voglion fare
cotali risa sciocche né anco grasse o difformi, né rider per usanza
e non per bisogno. Né de' tuoi medesimi motti voglio che tu ti rida,
che è un lodarti da te stesso. Egli tocca di ridere a chi ode, e non
a chi dice. Né voglio io che tu ti facci a credere che, perciocché
ciascuna di queste cose è un picciolo errore, tutte insieme siano un
picciolo errore, anzi se n'è fatto e composto di molti piccioli un
grande, come io dissi da principio e, quanto minori sono, tanto
più è di mestiero che altri v'affisi l'occhio, perciocché essi non si
scorgono agevolmente ma sottentrano nell'usanza che altri non
se ne avvede; e, come le spese minute per lo continuare occulta-
mente consumano lo avere, così questi leggeri peccati di nascosto
guastano col numero e con la moltitudine loro la bella e buona
creanza: per che non è da farsene beffe. Vuolsi anco por mente co-
me l'uom muove il corpo, massimamente in favellando; perciocché
egli avviene assai spesso che altri è sì attento a quello che egli ragio-
na che poco gli cale d'altro, e chi dimena il capo, e chi straluna gli
occhi e l'un ciglio lieva a mezzo la fronte e l'altro china fino al
mento; e tale torce la bocca; e alcuni altri sputano addosso e nel
viso a coloro co' quali ragionano; trovansi anco di quelli che muo-
vono sì fattamente le mani come se essi ti volessero cacciar le mo-
sche: che sono difformi maniere e spiacevoli. E io udii già rac-
contare (ché molto ho usato con persone scienziate, come tu sai)
che un valente uomo, il quale fu nominato Pindaro, soleva dire
che tutto quello che ha in sé soave sapore e acconcio fu condito
per mano della Leggiadria e della Avvenentezza
. Ora che debbo
io dire di quelli che escono dello scrittoio fra la gente con la penna


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