BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Diogenes Laertius - Vitae philosophorum » Bruno, Giordano Cena - p. 27

Bruno, Giordano

La cena de le ceneri


che de' farsi di questo che ha ritrovato il modo di mon-
tare al cielo, discorrere la circonferenza de le stelle, la-
sciarsi a le spalli la convessa superficie del firmamento?
Gli Tifi han ritrovato il modo di perturbar la pace altrui,
violar i patrii genii de le reggioni, di confondere quel
che la provida natura distinse, per il commerzio radop-
piar i difetti e gionger vizii a vizii de l'una e l'altra gene-
razione, con violenza propagar nove follie e piantar
l'inaudite pazzie ove non sono, conchiudendosi al fin
più saggio quel ch'è più forte; mostrar novi studi, in-
strumenti, et arte de tirannizar e sassinar l'un l'altro: per
mercé de' quai gesti, tempo verrà ch'avendono quelli a
sue male spese imparato, per forza de la vicissitudine de
le cose, sapranno e potranno renderci simili e peggior
frutti de sì perniciose invenzioni:
Candida nostri saecula patres
videre procul fraude remota:
sua quisque piger littora tangens,
patrioque senex fractus in arvo
parvo dives, nisi quas tulerat
natale solum, non norat opes.
Bene dissepti foedera mundi
traxit in unum Thessala pinus,
iussitque pati verbera pontum,
partemque metus fieri nostri
mare sepositum.

Il Nolano, per caggionar effetti al tutto contrarii, ha di-
sciolto l'animo umano e la cognizione che era rinchiu-
sa ne l'artissimo carcere de l'aria turbulento, onde a
pena come per certi buchi avea facultà de remirar le lon-
tanissime stelle, e gli erano mozze l'ali, a fin che non vo-
lasse ad aprir il velame di queste nuvole e veder quello
che veramente là su si ritrovasse, e liberarse da le chime-
re di quei che essendo usciti dal fango e caverne de la
terra, quasi Mercuri et Apollini discesi dal cielo, con
moltiforme impostura han ripieno il mondo tutto d'infi-


pagina successiva »
 
p. 27