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Alexander Aphrodisiensis - In De sensibus » Ripa, Cesare Iconologia - p. 245

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


La spada ignuda significa che l'Ira subito porge la mano al ferro et si
fa strada alla vendetta.
La facella accesa è il core dell'homo irato che di continuo s'accende e consuma.
Ha la faccia gonfia, perché l'Ira spesso si muta et cambia il corpo per
lo ribollimento del sangue, che rende ancora gli occhi infiammati.
Ira. B


Ira.

Donna vestita di rosso ricamato di nero, sarà cieca con la schiuma al-
la bocca, havrà in capo per acconciatura una testa di rinoceronte e
appresso vi sarà un cinocephalo. Stat. 7. Theb. descrivendo la casa di Mar-
te nel paese de' Traci dice che vi era fra molti l'Ira et la chiama rossa di-
cendo: E foribus caecumque Nefas Iraeque rubentes,
perché nasce dal moto del sangue e procura sempre la vendetta col dan-
no e con la morte altrui, però va ricamato il vestimento di nero.
Il Rinoceronte è animale che tardi s'adira e bisogna irritarlo inanzi
gran pezzo, ma quando è adirato diviene ferocissimo, però Martiale nel
1. lib. de suoi Epigrammi disse:
Sollicitant pavidi dum rinocerota magistri
seque diu magnae colligit ira ferae.

Gl'Egittii quando volevano rappresentar l'ira dipingevano un cinoce-
falo per esser più d'ogn'altro animale iracondo. Vedi Pier. Valer. lib. 6.
Cieca con la schiuma alla bocca si rapresenta, percioché, essendo l'huo-
mo vinto dall'ira, perde il lume della ragione e cerca con fatti e con pa-
role offendere altrui, e però dicesi:
Un crudel moto violente è l'Ira
Ch'in fosca nube il tristo animo vela
E d'amaro bollore il cor circonda,
Coprendo i ladri d'arrabbiata spuma,
E focoso desio nel petto accende
Di rovina dannosa e di vendetta
Che spinge l'huomo a furor empio e presto
Che l'intelletto in folle ardir accieca
E ogni divina inspiration rimove
Dall'alma vile e la conduce a morte
Priva di gratia e di salute eterna.

Et il Petrarca nel Sonetto 197.
Ira è breve furor e chin no 'l frena
E furor longo che il suo possessore
Spesso a vergogna e a morte tal'hor mena.

Interesse proprio


Interesse proprio.

Huomo vecchio, vestito di nero, che tenga con una mano una can-
na con l'hamo da pescare e con l'altra un rastello, da un canto vi sia
un gallo et da l'altro un lupo.
Interesse è un appetito disordinato del proprio commodo e si stende a
molti e diversi obietti secondo gli appetiti de gli huomini, ma volgar-
mente all'acquisto et conservatione della robba, che però si dipinge vec-
chio (come dice Aristotele nella Poetica) essendo quest'età naturalmen-
te molto inclinata all'Avaritia capo particolare dell'interesse. La canna
con l'amo mostra che l'interesse sforza spesse volte a far benefitio altrui,
ma con intention di giovamento proprio e non per la sola virtù che non
può haver fine meno nobile di se stessa, perché con la canna i pescatori por-
gono il cibo al pesce, con intentione di prenderlo e tirarlo fuori dell'acqua.
Questo medesimo affetto di propria affetione si dimostra nel rastello,


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