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Tansillo, Luigi - Canzoniere » Ripa, Cesare Iconologia - p. 253

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


Molti nomi ha hauto questa Provincia, uno de' quali fu Tirennia, co-
me narra Beroso Caldeo nel libro 1. dell'Antichità et Trogo nel 2. dicendo
esser stato nominato così questo paese da Tirreno figliolo di Atio, il qua-
le per quanto narra Strabone lib. 5. dice che dell'Idia mandò quivi habi-
tatori, percioché Atio uno discendente di Hercole et di Omfale, essendo
dalla fame et carestia sforzato mandar fuori parte del suo Popolo, trat-
te le sorti et dando a Tirreno la maggior parte delle genti il mandò fuo-
ri, ond'egli venuto in questo paese lo chiamò Tirrenia. Fu poi da' Roma-
ni, secondo Dionisio Alicarnasseo, chiamata Etruria dall'intelligenza et
esperientia del ministrare il culto divino, nel quale vincevano tutte l'altre
nationi, onde questi popoli erano perciò in tanta stima appresso li Ro-
mani, che (come dice Dionisio insieme con Livio) mandavano i loro fi-
gliuoli in questa Provincia ad imparare non solo lettere, ma anco li co-
stumi et la Religione. Al fine pigliò il nome di Tuscia o di Toscana
(secondo Festo Pompeo) da Tosco lor primo Re, figliuolo d'Hercole et
d'Arassa che venne quivi dalle parte del Tanai e fu creato Cosito dalli
Gianigeni et poi Re, fu poscia confirmato questo nome per l'eccellenza
del modo di sacrificare che usavano questi popoli, come habbiamo detto,
et di ciò fa mentione Plinio nel lib. 3. cap. 5.
Bella si dipinge, percioché questa nobilissima Provincia, gioia d'Ita-
lia, è lucidissima et vaghissima per haver quella tutte le doti di natura
et arte che si può desiderare, come di Cielo benignissimo, di salubrità
d'aere, fertilità di terre, per esser abondante di Mari, Porti, Fiumi, Fonti,
Giardini, ben piena di Città celebri et grandi et di sontuosissimi edifi-
cii, così publici come privati, e di innumerabili ricchezze et per esser
feconda di pellegrini ingegni in ogni arte, in ogni studio e scienza, così
di guerra come di pace famosi.
L'habito et corona del Gran Ducato è per denotare questa celebre
Provincia con quella prerogativa che più l'adorna, havendo la Serenis-
sima Casa de' Medici non meno con opere gloriose che con famosi titoli
et insieme oltre modo illustrata la Toscana, percioché a chi non sono no-
ti li nomi et attioni egregie et heroiche de i Lorenzi, de i Cosmi e de
loro dignissimi Successori, per lo valore e grandezza de' quali le più illu-
stri e Regali case del mondo hanno voluto haver con essi consanguinità
et affinità.
Il giglio rosso se gli fa tenere in mano per meglio denotare questa Pro-
vincia con l'insegna delle più principal Città che è Metropoli e gover-
natrice quasi di tutta la Toscana.
Il libro ne denota che questa nobilissima Provincia è molto feconda
d'huomini letterati et in tutte le scienze, tenendo ella sola aperti tre ce-
lebri Studii, cioè di Perugia, Pisa e Siena.
L'habito bianco che detta figura tiene sotto significa la lealtà de i
costumi, purità di mente, fede sincera conforme a quanto d'abasso si di-
rà della Religione.


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