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Galenus, Claudius - De oculis » Ripa, Cesare Iconologia - p. 270

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


ucello di Marte, fusse guida et andassi avanti le legioni de' Sabini e quel-
le nella Marca conducesse ad essere colonia di quella Provincia et per
questo fu detto a tempo de' Romani la Marca Ager Picenus, come assai
ben descrive in un breve elogio il Signor Isidoro Ruberti nella bellissima
et maravigliosa Galleria di Palazzo nel Vaticano fatta far da Papa Gre-
gorio XIII. di felicissima memoria nella qual fu di molto aiuto al Re-
verendissimo Padre Ignatio Danti Perugino et Vescovo d'Alatri, che
n'ebbe suprema cura da sua Beatitudine, et l'elogio fu questo:
Ager Picenus, ager dictus est propter fertilitatem, Picenus a Pico Martis, aut ut Stra-
boni placet, nam annona et militibus abundat, quibus saepe Roman, caeterasque Italiae
Europaeque partes iuvit.
Et certamente gli huomini di questa Provincia non
solo hanno sovvenuto continuamente di grano Roma e l'altre Provin-
cie, ma ancora hanno dato aiuto di fortissimi soldati et insieme segni di
notabil fedeltà ne i maggior bisogni loro et della Christianità contro
Turchi e contro Eretici et a tempo de' Romani antichi spetialmente
fecero quando, congiurando contro d'essi gran parte delle Colonie d'I-
talia, gli mossero guerra solo li Marchegiani, de' quali i Fermani restorno
in fede et combatterrono in lor servigio, onde questa Provincia et que-
sta Città ne acquistò lode di fedele et per loro gloria ne i luoghi publici
si vede scritto:   Firmum firma fides Romanorum Colonia. Onde ragionevolmen-
te se gli è messo a canto il cane, per dimostrare la fedeltà loro. Oltre di
ciò per dimostrare che in questa Provincia vi sono cani di gran stima e
bontà et di essi ne vanno per tutta l'Italia et ritornando al valore e
fedeltà di questi soldati si dimostra da Velleio Paterculo quando dice
che Pompeo armò per la Republica numero grandissimo di gente, ma che
In Cohorte Picena plurimum confidebat.
A' tempi più moderni, quando Papa Clemente VII. si trovava assediato
in Castello S. Angelo da i Spagnoli et da i Tedeschi, i Marchegiani qua-
si popularmente s'inviorono alla volta di Roma, de i quali spingendosi
avanti il Conte Nicolò Mauritio da Tolentino con alquanti cavalli e con
esso Tullio Ruberti, si ritrovorono a cavarlo di Castello, quando si andò
a salvare ad Orvieto.
Romagna


Romagna.

Donna con bella ghirlanda in capo di lino con le sue foglie e fio-
ri et di rubbia, con la destra mano terrà un ramo di pino con il frut-
to et con la sinistra panocchie di miglio, panico, bacelli di fave e fagioli.
Hebbe questa Provincia diversi nomi, uno de' quali fu Flaminia et di-
cesi che habbia ottenuto questo nome dalla via silicata et rassettata da
C. Flaminio Console Romano, come narra Strabone nel libro 5. et T. Livio
nel 9. delle guerre de' Macedoni, dicendo che Flaminio, havendo soggio-
gato i Liguri et fatto pace con vicini popoli, non potendo patire che i
vittoriosi soldati fossero otiosi, vi fece silicare et rassettare la via da Ro-
ma per Toscana et l'Umbria sino a Rimino. Fu poi detta Emilia da M.
Lepido Emilio, il qual fece una strada che veniva da Piacenza a congiungersi


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