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Varro, Marcus Terentius - luogo non identificato » Ripa, Cesare Iconologia - p. 282

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


vini è tanto abondante in questa Provincia ch'in essi consiste il maggior ner-
vo delle sue ricchezze, percioché oltre la quantità sufficiente non solo per
i suoi popoli, ma per gran parte ancora dell'Alemagna et Venetia et so-
no talmente nominati et pretiosi che Plinio nel libro decimo quarto al
capitolo sesto disse. Augusta lxxxii. annos vitae Lucilio retulit acceptos non alio usu
gignitur in sinu Adriatici maris non procul a Timavo fonte saxeo colle maritimo a flatu
paucas coquente amphoras, nec aliud aptius medicamentis indicatur. Hoc esse crediderim
quod Graeci celebrantes miris laudibus Pictano appellaverunt, ex Adriatico sinu.

Non mi estenderò a far mentione de i luoghi in particolare, ma solo di-
rò che il vino del Vipaco non lontano da Gloriatia ha virtù di rendere le
donne atte alla generatione, onde nella vicina Germania, che tutto quasi ve
l'assorbe, è nato il Proverbio:   Vipocher chender mocher.
Siede in mezo a i due cornucopia, come dicemmo, percioché è commu-
ne conditione di produrre tutte le sorti di biade, legumi e persino a' risi,
che se bene non rende questa terra tanti per uno, quanto le fertilissime,
tutta volta in alcuna parte di lei non cede a molt'altre, ma questo è ma-
raviglioso in essa et gli si può ascrivere a singolar fertilità, poiché in quei
medesimi campi ove le vigne porgono le loro uve si semina il formento e
dopo quello il miglio overo il formentone, dove che tutte tre queste rac-
colte si fanno in un anno medesimo, di maniera che, se in altre regioni la
terra produce più grano, ha bisogno poi di riposarsi, né suole in quell'anno
istesso d'altre biade caricar i granai del padrone, ma questa con tutto che
rade volte gli si dia tregua, non suole (essendo debitamente lavorata) de-
fraudare la speranza dell'agricoltore.
Genera parimente tutte le sorte de' frutti d'alberi et sì ad ogni artifi-
tio che in questo genere usar si può, sì ancora alle piante peregrine si pro-
va essere molto arendevole, intanto che e per copia et per bontà si può
aguagliare a qualunque altra et pur di sopra a molt'altre ancora, come
ne rende testimonio Atheneo nel lib. 3., che parlando de' pomi così dice:
Ego vero viri amici, maxime omnium ea mala quae Romae venduntur, Mutiana dicta, sum
admiratus, quae ex pago quodam in Alpibus Aquileiae constituto asportari dicuntur.

Il libro che tiene con la destra mano ne dimostra che questa Provin-
cia è feconda di belli ingegni, li quali et in prosa et in verso et in tut-
te le facoltà sono stati celebri et ne gli scritti loro hanno lasciato nobi-
lissima testimonianza della loro dottrina, come furono i Paoli Veneti,
i Diaconi, gli Alberti, i Moroni, gli Amasei, i Robertelli, i Deciani, i
Gratiani, i Cortoni, i Candidi, i Susani, i Lusini, gli Aregoni, i Rorai,
gli Astemii, i Parthenii, i Valscasoni, i Frangipani et altri infiniti, per
lasciar da parte quelli che sono in vita.
Et per essere opportuna alle cacciagioni gli si mettono per sue dimo-
strationi i coturni, come quelli di Diana, et finalmente, perché nella
parte sua Australe termina in acque et paludi, se le fingono a' piedi le
cannuccie et i giunchi.


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