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Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


vogliono, ne pigliano nella Spagna o in Italia.
Il color verde del vestito denota (come mostra Strabone lib. 5.) esser
questo luogo fertile di tutte le cose.
Tien con la destra mano le spighe del grano perché quivi ne abonda
in quantità et se i Sardi attendessero meglio che non fanno a coltivar la
terra, raccoglierebbero tanto grano che superarebbe quest'Isola la
Sicilia.
Se gli dà l'herba Sardonia, o Ranuncolo che dir vogliamo, come co-
sa segnalata, la quale (come racconta il Mattiolo) chi la mangia more,
come in atto di ridere per causa delli nervi che li ritirano et da tale ef-
fetto è tratto il proverbio del riso Sardonio.
Gli si mette a canto il sopradetto animale perché (come racconta il
sopradetto F. Leandro) in niun altro luogo di Europa si trova eccetto che
in Corsica et in quest'Isola. Et anticamente li Sardi usavano le pelli di
tale animale per loro armatura et di essi ve n'è in tanta copia che gli
Isolani l'uccidono per trarne le pelli et acconcie che l'hanno et fattone cordovani,
ne fanno mercantia in qua et in là per tutta l'Italia con gran guadagno,
oltre l'utile che ne cavano per l'uso lor del vivere, essendo essi animali bo-
nissimi a mangiare.
Sicilia


Sicilia.

Una bellissima donna vestita d'habito sontuoso et ricco che sieda
sopra d'un luoco in forma triangolare, circondato dall'acqua, ha-
verà adornato il capo di una bellissima acconciatura di varie et ricche
gemme, terrà con la destra mano un caduceo, con la sinistra un mazzo
di varii fiori et fra essi vi saranno mescolati alcuni papaveri.
Gli siano a canto due gran fasci di grano et uno della mirabil canna
Emdosia, hoggi detta canna mele, di cui si fa il zuccaro et da un lato vi sia
il monte Etna, dal quale esca fumo et fiamme di fuoco.
La Sicilia (come scrive Strabone nel libro sesto) fu chiamata Trinacria
et il medesimo afferma Trogo, da i tre promontorii che mirano a tre par-
ti del mondo, che sono il Peloro, il Pachino et Lilibeo. Onde sopra di ciò
Ovidio nel 13. lib. delle sue Metamorfosi così dice:
Sicaniam tribus haec excurrit in aequora linguis,
E quibus imbriferos versa est Pachynos ad austros
Mollibus expositum Zephyris Lilybaeon ad arctos
Aequoris expertes spectat Boreamque Pelorus.

Fu anco per maggior consonanza chiamata Trinacris, di cui dice Ovi-
dio nel 4. de' Fasti:
Terra tribus scopulis vastum procurrit in aequor
Trinacris a positu nomen adepta loci.

Poi trasse il nome di Triquestra, che ciò riferisce Plinio nel 3. lib., dal-
la forma triangolare, che perciò rappresentiamo la pittura di questa ima-
gine supra il luogo triangolare.
Pigliò anco il nome di Sicania, come narra Diodoro con l'autorità di


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