BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Diogenes Laertius - Vitae philosophorum » Ripa, Cesare Iconologia - p. 295

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


et l'anima istessa ci macchia e ci avvilisce facendola serva del pec-
cato e del demonio.
Libidine. B


Libidine.

Donna lascivamente ornata, sedendo appoggiata sopra il gomito si-
nistro, nella man destra terrà un scorpione, a canto vi sarà un bec-
co acceso alla libidine et una vite con alcuni grappi d'uve.
Racconta il Pierio Valeriano nel libro decimosesto che lo scorpione
significa Libidine, ciò può esser perché le pudende parti del corpo huma-
no sono dedicate da gl'astrologi allo scorpione.
Medesimamente s'intende il becco per la libidine, essendo ne gli atti di
Venere molto potente et dedito a tale inclinatione soverchiamente,
come si vede nel luoco citato nell'altra figura a questo proposito.
Sta a sedere et appoggiata su 'l braccio per mostrar l'otio del qual si
fomenta in gran parte la libidine, secondo il detto:
Otia si tollas periere cupidines arcus.
La vite è chiaro inditio di libidine, secondo il detto di Terentio:
Sine Cerere et Baccho friget Venus.
Et ancora perché si dicono lussuriare le viti che crescono gagliarda-
mente, come gli huomini accecati dalla Libidine che non quietano mai.
Libidine o Lussuria


Libidine o Lussuria.

Dipingevano per la lussuria ancora gli antichi un Fauno con una co-
rona d'eruca et un grappo d'uva in mano per fingersi il Fauno li-
bidinoso e l'eruca per invitare et spronare assai gli atti di Venere.
Et propriamente sono lussuriosi quelli li quali sono soverchi ne i vez-
zi di amore cagionato dal vino che riscalda et dà molte altre lascive
commodità.
Lussuria


Lussuria.

Gli antichi usavano dipingere Venere sopra un montone per la lu-
suria, mostrando la soggettione della ragione al senso et alle con-
cupiscenze illecite.
Libero Arbitrio


Libero arbitrio.

Huomo d'età giovenile con habito Regio di diversi colori, in ca-
po habbia una corona d'oro con la destra mano tenga uno scettro,
in cima del quale sia la lettera Greca Y
Il Libero Arbitrio, secondo S. Thomasso, è libera potestà attribui-
ta alla natura intelligente per maggiore gloria d'Iddio di eleggere tra
più cose le quali conferiscono al fine nostro una più tosto che un'altra,
overo data una sola cosa di accettarla o di rifiutarla come più pia-
ce. Et Aristotele nel terzo dell'Ethica non è da tale definitione
discordante, dicendo essere una facultà di potersi eleggere diverse
cose per arrivare al fine, percioché non ha dubbio alcuno che da
ciascuno è voluto e desiderato il sommo bene, cioè la felicità e-
terna, la quale è l'ultimo fine di tutte l'attioni humane, ma sono gli


pagina successiva »
 
p. 295