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Plinius Caecilius Secundus, Gaius - Epistulae » Ripa, Cesare Iconologia - p. 19

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


riso, quanto infelice et ridicolosa fu da i poeti antichi finta la favola di
Narciso, però disse l'Alciato:
Sì come rimirando il bel Narciso
nelle chiar'onde il vago suo sembiante
Lodando hor i begli occhi, hora il bel viso,
Fu di se stesso micidiale amante,
Così sovente avvien che sia deriso
L'huom che sprezzando altrui si ponga inante
Con lodi amor soverchio di se stesso,
E vanitade e danno e biasmo espresso
.
Amore


Amore,

Scritto da Seneca nella Tragedia d'Ottavia e trasportato in lingua nostra così:
L'error de' ciechi e miseri mortali
Per coprir il suo stolto e van de-
sio
Finge che Amor sia Dio,
sì par che del suo inganno si diletti,
In vista assai piacevole, ma rio


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