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Plinius Caecilius Secundus, Gaius - Epistulae » Ripa, Cesare Iconologia - p. 343

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


Erano sette in una schiera e tutte
Volto di donna havean pallide e smorte
Per lunga fame attenuate e asciutte,
Horribil a veder più che la morte
L'allaccie grandi havean difform'e brutte
Le man rapaci e l'ugne incurve e torte
Grand'e fetido il ventre e lunga coda,
Come di serpe, che s'aggira e snoda.

Furono l'Arpie dimandate cani di Giove, perché sono l'istesse che le
Furie pinte ne l'Inferno con faccia di cane, come disse Virgilio nel sesto
de l'Eneide:
Visaeque canes ululare per umbram.
Dicesi questi ucelli hanno perpetua fame a similitudine de gl'avari.
Mostri. Hidra.


Hidra.

Dipingesi l'Hidra per un spaventevole serpente, il quale, come raccon-
ta Ovidio lib. 9. Methamorf., ha più capi et di lei Hercole così disse
quando combattè con Acheloo trasformato in serpente:
Tu con un capo sol qui meco giostri
L'Hidra cento n'havea, né la stimai
E per ogn'un, ch'io ne troncai, di cento
Ne viddi nascer due di più spavento.

Ci sono alcuni che la pingono con sette capi rappresentati per i sette
peccati mortali.
Mostri. Cerbero.


Cerbero.

Seneca lo descrive in questo modo:
Il terribile cane, ch'alla guardia
Sta del perduto regno, e con tre bocche
Lo fa d'horribil voce risonare
Porgendo grave tema a le trist'ombre,
Il capo, el collo ha cinto di serpenti,
Et è la coda un fiero drago, il quale
Fischia, s'aggira, tutto si dibatte.

Apollodoro medesimamente lo descrive, ma di più dice che i peli del
dorso son tutti serpentelli.
Et anco Dante così dice:
Cerbero fera crudel e diversa
Con tre gole caninamente latra
Sovra la gente, che quivi è sommersa
Gl'occhi vermigli, la barba unta, et atra
Il ventre largo, et onghiate le mani
Graffia li spirti gl'ingoia, et squarta.

Alcuni dicono, che Cerbero si intenda per la terra, la quale divora
li corpi morti.


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