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Varro, Marcus Terentius - luogo non identificato » Ripa, Cesare Iconologia - p. 352

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


L'avoltore uccello avidissimo di preda dimostra particolarmente l'al-
tro principio dimandato materia, la quale per lo appetito della forma
movendosi et alterandosi strugge a poco a poco tutte le cose corruttibili.
Navigatione. A


Navigatione.

Donna la quale con gratiosa attitudine tenga una vela, donde pen-
dano le sarte sopra un timone da nave et stia in atto di riguardare
con attentione un Nibbio che vada per l'aria volando et di lontano per
mare si veda una nave, che scorra a piena vela.
La vela, le sarte, il timone et la nave sono cose note per se stesse et dan-
no cognitione della figura senza molta difficoltà.
Il Nibbio uccello rapace et ingordo si pone con l'autorità di Plinio nel-
la Naturale Historia ove dice che gl'antichi imparavano d'acconciare il
timone alla nave dal volare del Nibbio, osservando che, come questo uc-
cello per lo spatioso campo dell'aria va hor qua et hor là, movendo con
gratia le penne della coda, per dar a se stesso aiuto nel volgere et aggirar
il corpo, accompagnando il volo con l'ali, così medesimamente si poteva
col timone posto dietro alla nave, volgendo nel modo che volgeva la co-
da quest'uccello, con l'aiuto della vela solcar il mare, ancorché fusse tur-
bato et havendo fatto ciò prova di felice successo, vollero, che questo
uccello fosse il hieroglifico della Navigatione, come nel Pierio Valeriano
si legge al suo luogo.
Navigatione. B


Navigatione.

Una donna ignuda prostrata in terra che habbia gli capelli lunghis-
simi che spargendoli per terra venghino fare onde, simili a quel-
le del mare, tenendo con una delle mani un remo et con l'altra la carta
e bussolo da navicare.
Ninfe in Commune.


Ninfe in Commune.

Dalle fintioni de gl'Antichi non è dubbio alcuno che molte et
diverse utilità si possino raccorre, dimostrando la potenza et pro-
videnza di Dio, perché altri ne insegnano precetti di Religione, morali-
tà et altri simili beneficii, sì come hora particolarmente con l'allegoria
delle Ninfe si dinota l'opera della natura, significandosi per esse Ninfe la
virtù vegetativa consistente nell'humore preparato, per la quale si fa la
generatione, nutritione et aumento delle cose, onde si dice le Ninfe es-
ser figliuole dell'Oceano, madri del fiume, nutrici di Bacco, si dicono
fruttifere, vaghe di fiori, che pascano gli armenti, mantengono la vita
de' mortali et che in lor tutela et cura i monti, le valli, i prati, i boschi
et gl'alberi et ciò non per altra cagione che per esser detta virtù dell'hu-
more sparsa in tutte le sudette cose et operare simili effetti naturali, sì
come intese Orfeo celebrando in un suo Hinno le dette Ninfe, in questa
sentenza:
Nutrices Bacchi, quibus est occulta domus
Quae fructiferae et latae pratorum floribus estis
Pascitis et pecudes, et opem mortalibus ipsae


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