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Plato - Epinomis » Ripa, Cesare Iconologia - p. 355

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


honorata hoggi ne la persona del Signor Girolamo Tetii gentil'huomo di
rarissime qualità.
Il color de le carni e del velo di Teti dimostrano quel de l'acque marine.
Le gongole, le chiocciole et la pianta de' coralli sono cose di mare at-
te a far più manifesta la nostra figura.
Galatea.


Galatea.

Donna giovane, bianchissima, le chiome saran sparse, rilucenti, quasi
fila d'argento, terrà a l'orecchie pendenti di chiarissime et finissi-
me perle, de le quali haverà una collana et per vestimento un velo can-
dido come latte, parte a torno il corpo ravvolto et a l'aria spiegato, con
una mano terrà il velo et con l'altra una spugna, i piedi si poseranno so-
pra una bianchissima conchiglia.
Galatea è detta da gada, che significa latte, però la candidezza de la
carne et del velo rispondono al significato del nome et a l'esser suo.
Le perle et le conchiglie sono per segno che è Deità del mare.
Quanto a la spugna narra il Boccacio nel 7. lib. della Geneologia de i Dei
che per Galatea Dea della bianchezza si dinota la schiuma che dall'onde
marine sbattute accogliente fra loro l'aere si genera, la quale è bianchissi-
ma e dalla qual poi si generano le spugne.
Iride.


Ninfe dell'Aria.
Iride.


Una fanciulla con l'ali spiegate in forma d'un mezo cerchio, le quali
sieno di diversi ordini, cioè di porpora, paonazzo, azurro, ver-
de et che le chiome sieno sparse avanti il volto, il petto in forma di neb-
bia et gocciole minute d'acqua che cadano per la persona, fra le quali si
vedano varii colori mischiati del vestimento, dal ginocchio in giù da nuo-
le et aere caliginoso coperta e con la man destra tenga un giglio ceruleo.
L'iride è l'arco che volgarmente chiamano arco baleno.
Si fa fanciulla alata, per essere secondo che riferisce Phornuto nel pri-
mo libro della Natura de li Dei, chiamata da' Poeti veloce et messaggiera
de li Dei et massime di Giunone di cui si dice che è Ninfa, percioché Vir-
gilio nel quinto libro de l'Eneide fa che Giunone la mandi per ambascia-
trice:
Irim de coelo misit Saturnia Iunio
Iliacam ad classem, ventosque aspirat eunti
Multa movens, nec dum antiquum exsaturata dolorem.
Illa viam celerans per mille coloribus arcum
Nulli visa, cito decurrit tramite Virgo.

Overo vogliamo noi dire che è messaggiera per esser prenuncia de la
futura pioggia o serenità. Le fascie di colori ne l'ali sono per rappresen-
tar quelle che si vedono nell'arco baleno. I capelli figurati con nebbia et
giocciole minute dimostrano quella minuta pioggia senza la quale non
si farebbe arco. Non si vede detta figura da le ginocchia a basso perché
l'arco baleno non è mai circolo perfetto.


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