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Valerius Flaccus, Gaius - Argonautica » Ripa, Cesare Iconologia - p. 39

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


di questi, secondo che ci esprime il motto, è l'essere satiati di cibi
che sono molto migliori delle vivande di questa vita.
Beatitudine Quinta


Beatitudine Quinta
È la Mondezza di cuore, cioè havere il cuore libero dalle passioni
et dalle disordinate affettioni.


Beati mundo corde, quoniam ipsi Deum videbunt.
Una donna che sparga lagrime di pianto, sopra un cuore che tiene
in mano.
La mondezza del cuore fu presa da Christo N. S. per l'innocenza, la
quale è mondezza dell'anima et si dice esser nel cuore, quando esso non è
occupato da mali pensieri, overo da affetti contrarii alla virtù, et si mo-
stra che non possa intendere della mondezza esteriore con le lagrime, le
quali sono la vera medicina de gl'ulceri dell'anima, come si ha per mol-
ti luoghi della Sacra Scrittura. Il premio della mondezza del cuore sa-
rà vedere Dio invisibile a gli occhi corporali, li quali quando sono ben
purgati vedono solo gl'accidenti sensibili, ove quelli della mente s'abbas-
sano, come nel motto s'accenna.
Beatitudine Sesta


Beatitudine Sesta.
È la Misericordia.


Beati Misericordes. Cioè quelli che hanno compassione alle mi-
serie de' prossimi et potendo le sollevano.
Donna che spezzando un pane ne porge una parte per uno a due o
tre puttini che gli stanno d'intorno, con il motto di S. Girolamo:
  Impossibile est hominem misericordem iram non placare divinam.
La Misericordia è virtù per la quale sentiamo dolore delle miserie al-
trui et sovveniamo secondo il possibile alle loro necessità.
Si dice misericordioso Iddio perché dissimula i peccati de gl'huomini
per la penitenza. Si dice misericordioso l'huomo che facilmente si pie-
ga a dolersi delle miserie altrui et è quasi la medesima cosa con la pietà.
Non si esercita, se non verso persone bisognose, afflitte et disperate per
qualche gran disgratia o per l'errori commessi per propria colpa, delli
quali si senta dolore et pentimento. Tale fu N. S. co 'l ladrone che era
infedele et li diede il Cielo; con la donna Samaritana, che era immersa
nelle lascivie et la fece casta; con quella che era adultara et gli rese l'ho-
nore; con Madalena, che era peccatrice et la fece Santa; con S. Pietro
al quale rimesse il peccato d'haverlo negato et ancora gli diede le chia-
vi del Cielo, giustificandolo. Oltre a molt'altri esempii che si leggono
nell'historia del S. Evangelo, ove non par che si dipinga N. S. se non per ve-
ro fonte di misericordia, ad imitatione del quale dobbiamo noi compati-
re a i mali altrui et sopportare volentieri le proprie tribulationi, quando
vengono o per colpa propria o per suo volere.
Sono quattordici l'opere et effetti di questa virtù assegnate distinta-
mente da i Teologi, delle quali la principale è di sovvenire alla vita al-
trui col mangiare et col bere et però si fa la donna che tiene in mano il


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