BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Petrarca, Francesco - Rime sparse » Ripa, Cesare Iconologia - p. 43

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


Il dardo facendo la piaga nel principio è quasi insensibile, la quale poi
cresce a poco a poco et penetrando molto dentro è difficile a potersi ca-
vare et ci dimostra che cominciando alcuno ad amare la bellezza delle
donne, non subito prova la ferita mortale, ma a poco a poco crescendo la
piaga, sente alla fine che per allentar d'arco non sana.
Lo specchio dimostra essere la bellezza feminile medesimamente uno
specchio, nel quale vedendo ciascuno se stesso in miglior perfettione per
l'amor della specie s'incita ad amarsi in quella cosa ove si è veduto più
perfetto et poi a desiderarsi et fruirsi.
Il drago mostra che non è da fidarsi ove è Bellezza, perché vi è veleno
di passione et di gelosia.
È ignuda perché non vuol essere coperta di liscio, come anco si può dir
che sia frale et caduca et perciò le si pongono i ligustri nella ghirlanda
conforme al detto di Virgilio nell' Egloga 2:
O formose puer nimium ne crede colori
Alba ligustra cadunt, vaccinia nigra leguntur.

Et Ovidio de Arte Amandi:
Forma bonum fragile est, quantunque accedit ad annos
Fit minor et spatio carpitur illa suo.
Nec semper violae, nec semper lilia florent,
Et riget amissa spina, relicta Rosa.

Benignità


Benignità.

Donna vestita d'azurro stellato d'oro con ambedue le mani si pre-
ma le mammelle dalle quali n'esca copia di latte che diversi ani-
mali lo beono, alla sinistra banda vi sarà un altare col fuoco acceso.
La Benignità non è molto differente dall'affabilità, clemenza et hu-
manità et principalmente si esercita verso li sudditi et è compassione
havuta con ragione, interpretando la legge senza rigore et è quasi quel-
la che i Greci dimandano ἐπιέικεια cioè piacevole interpretatione del-
la legge.
Si veste d'azurro stellato a similitudine del Cielo, il quale quanto più
è di stelle illustrato et abbellito, tanto più si dice esser benigno
verso di noi: così benigno si dice anco l'huomo che
con sereno volto cortesemente fa gratie altrui senza interesse o recono-
scimento mondano et che esseguisce pietosa giustitia.
Preme dalle mammelle il latte, del quale bevono molti animali, perché
è effetto di benignità et di charità insieme spargere amorevolmente
quello che s'ha dalla natura, alludendosi al detto di San Paolo che con-
giuntamente dice: Charitas benigna est. Si mostra però ancora quest'atto
che esercitandosi la benignità verso i sudditi, come si è detto, ella deve es-
sere anteposta al rigore della giustitia, secondo Papiniano Iure Consul-
to, essendo la benignità compagna d'essa giustitia, come ben dice Cicero-
ne de Finibus, che però da tutte due deve esser lodata et abbracciata, af-
fermando Plut. ... util. cap. 26. in che: Qui non laudat benignitatem, is pro-
fecto cor habet adamantinum, aut ferro excussum.

L'altare co 'l fuoco dinota che la benignità si deve usare o per cagio-
ne di religione, la quale principalmente s'esercita con li sacrificii, o al-
meno non senza essa, talmente che venga in pericolo d'essere ritardata


pagina successiva »
 
p. 43