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Aristoteles - De sensu et sensibilibus » Ripa, Cesare Iconologia - p. 120

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


Illa domus foelix, certis quam frenat habenis,
Prodiga non aeris mater et ipsa vigil.
Quae caveat nati scopulis, ne forte iuventus
Allidat saevis, nec superetur aquis,
Ut bene concordes, cuncti sua iussa capessant
Unaque sit varia gente coacta domus
Si caput avellas migravit corpore vita,
Sic sine matre proba quanta ruina domus.

Elemosina


Elemosina.

Donna di bello aspetto, con habito lungo et grave con la faccia
coperta d'un velo, perché quello che fa elemosina deve veder a chi
la fa e quello che la riceve non deve spiar da chi venga o donde.
Habbia ambe le mani nascoste sotto alla veste, porgendo così danari a
due fanciulli che stiano aspettando dalle bande. Haverà in capo una
lucerna accesa circondata da una ghirlanda di oliva con le sue foglie
et frutti.
Elemosina è opera caritativa con la quale l'huomo soccorre al povero
in alloggiarlo, cibarlo, vestirlo, visitarlo, redimerlo et sepelirlo.
Le mani fra i panni nascose significano quel che dice S. Matteo cap. 6.
Nesciat sinistra tua quid faciat dextera et quell'altro precetto che dice: Ut sit
Elemosina tua in abscondito et Pater tuus, qui videt in abscondito reddat tibi.

La lucerna accesa dimostra che come da un lume s'accende l'altro, sen-
za diminutione di luce, così nell'esercito dell'elemosina Iddio non pate
che alcuno resti con le sue facoltà diminuite, anzi che gli promette e do-
na realmente centuplicato guadagno.
L'oliva per corona del capo dimostra quella misericordia che muove
l'huomo a far elemosina quando vede che un povero n'habbia bisogno,
però disse David nel Salmo 51. Sicut Oliva fructifera est in domo Domini. Et Hesi-
chio Gierosolimitano, interpretando nel Levitico: Superfusum oleum, dice
significare Elemosina.
Elementi. Fuoco. A


Elementi
Fuoco.


Donna che con ambe le mani tenga un bel vaso pieno di foco, da
una parte vi sarà una salamandra in mezo d'un foco e dall'altra una
fenice parimente in una fiamma, sopra la quale sia un risplendente Sole,
overo in cambio della fenice il pirale che è animale con le penne, il quale
(come scrive Plinio et riferisce il Thomai nella sua Idea del Giardino del
Mondo
al cap. 51.) vive tanto quanto sta nel fuoco et, spengendosi quello,
vola poco lontano et subito si muore.
Della salamandra Plinio nel lib. 10. cap. 67. dice che è animale simile
alla lucertola, pieno di stelle, il quale non vien mai se non a tempo di lun-
ghe pioggie et per sereno manca.
Questo animale è tanto freddo che spegne il fuoco tocco non altri-
menti che farebbe il ghiaccio et dicesi anco che quest'animale sta et
vive nel fuoco et più tosto l'estingue che da quello riceva nocumento
alcuno, come dicono Aristotele et altri scrittori delle cose naturali.


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