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Plato - Epinomis » Ripa, Cesare Iconologia - p. 121

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


Elementi. Aria. A


Aria.

Donna con i capelli sollevati et sparsi al vento che sedendo so-
pra le nuvole tenga in mano un bel pavone, come animale conse-
crato a Giunone Dea dell'aria, et si vedranno volare per l'aria varii ucel-
li et a i piedi di detta figura vi sarà un camaleonte, come animali che
non mangia cosa alcuna, né beve, ma solo d'aria si pasce et vive. Ciò
riferisce Plinio nel libro 8. cap. 33.
Elementi. Acqua. A


Acqua.

Donna nuda, ma che le parti vergognose sieno coperte con bella
gratia da un panno ceruleo et che sedendo a piè di uno scoglio cir-
condato dal mare, in mezo del quale siano uno o due mostri marini, ten-
ghi con la destra mano uno scettro et appoggiandosi con il gomito sini-
stro sopra d'un'urna et che da detta urna esca copia d'acqua et varii pe-
sci, in capo haverà una ghirlanda di canne palustre, ma meglio sarà che
porti una bella corona d'oro.
A quest'elemento dell'acqua si dà lo scettro et la corona, perché non si
trova elemento alla vita humana e al compimento del mondo più neces-
sario dell'acqua, della quale scrivendo Hesiodo Poeta et Talete Milesio,
dissero, che essa non solamente era principio di tutte le cose, ma Signora
di tutti gl'Elementi percioché questa consuma la terra, spegne il fuoco,
saglie sopra l'aria et cadendo dal Cielo qua giù è cagione che tutte le
cose necessarie all'huomo nascano in terra. Onde fu anticamente ap-
presso i Gentili in tanta stima et veneratione che temevano giurare
per quella et quando giuravano era segno (come dice Virgilio nel se-
sto libro dell' Eneide) d'infallibile giuramento, come anco riferisce
et approva Tomasso Tomai nell'Idea del Giardino del Mondo, al capi-
tolo quarantaquattro.
Elementi. Terra. A


Terra.

Una matrona a sedere, vestita d'habito pieno di varie herbe e fio-
ri, con la destra mano tenghi un globo, in capo una ghirlanda di
fronde, fiori e frutti, et de i medesimi ne sarà pieno un corno di dovitia, il
quale tiene con la destra mano et a canto vi sarà un leone et altri anima-
li terrestri.
Si fa matrona, per essere ella da i Poeti chiamata gran madre di tutti
gl'animali, come bene tra gl'altri disse Ovidio nel 1. della Metamorfosi
così: Ossaque post tergum magnae iactata parentis. Et in altro luogo del me-
desimo 1. lib. disse anco:
Magna parens Terra est, lapidesque in corpore Terrae,
Ossa reor dici iacere hos post terga iubemur.

Et l'istesso anco replicò nel 2. lib. de Fasti, come anco meglio lo dice
Lucretio lib. 2. de Natura Rerum.
Si dipinge con il globo et che stia a sedere, per esser la terra sferica et
immobile, come dimostra Manilio nel 1. lib. Astronom. dove dice:
Ultima subsedit glomerato pondere tellus. Et poco dopoi: Est igitur tellus
mediam sortita cavernam aeris.
Et con quello che segue appresso.


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