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Pietro d'Abano - In Problemata » Ripa, Cesare Iconologia - p. 163

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


carne ignuda in molti luoghi, conforme al verso del Petrarca usurpato
dalla plebe, che dice:
Povera e nuda vai Filosofia.
Mostri salire una montagna molto malagevole e sassosa, tenendo un li-
bro serrato sotto il braccio.
Filosofia, secondo Platone, è una notitia di tutte le cose divine, natu-
rali et humane.
È la Filosofia detta madre et figliuola della virtù, madre perché dalla
cognitione del bene nasce l'amore d'esso et il desiderio d'operare in som-
ma perfettione cose lodevoli et virtuose, figlia perché se non è un animo
ben composto con molte attioni lodevoli, fondato nella virtù, non suole
stimare la Filosofia, né tenere in conto alcuno i suoi seguaci, ma perché
pare molto ordinario e naturale che la virtù, habito dalla volontà, gene-
ri la scienza, che è habito dell'intelletto, però (essendo massime da Cice-
rone e da Macrobio dipinta la Virtù d'età senile, che caminando per via
sassosa spera alla fine ritrovarsi in luoghi di riposo) si dovrà fare la Filoso-
fia giovane, come figlia, fuor di strada et per luogo dishabitato, per mo-
strare participatione del genio et dell'inclinatione materna.
Si dà poi ad intendere per la gioventù la curiosità de' suoi quesiti e che
è non men grata a gl'intelletti de' virtuosi che sia a gl'occhi de gl'effemi-
nati una faccia molle et lasciva; mostra ancora che, se bene alletta molti
l'età bella et fresca, si fa nondimeno tirare in dietro la difficultà della via
et la povertà mendica de' vestimenti.
Sta pensosa perché è solitaria, solitaria per cercare se stessa nella quiete
fuggendo li travagli, che trovava nelle conversationi mondane.
È mal vestita, perché un huomo che fuor de' luoghi habitati attende a
se stesso, poca cura tiene de gl'adornamenti del corpo.
È anche mal vestita, forse perché non avanza tanto a' buffoni nelle cor-
ti de' Prencipi che se ne possano vestire i Filosofi et virtuosi, talché si può
credere che da quel tempo in qua, che il Petrarcha l'udì chiamare povera
e nuda, ancora non habbia cangiato cognitione o risarcite le vestimenta.
Il libro serrato, che tiene sotto il braccio, ci mostra i secreti della natu-
ra, che difficilmente si sanno et le loro cagioni, che difficilmente si pos-
sano capire, se col pensiero non si sta considerando et contemplando mi-
nutamente la natura de' corpi sodi et liquidi, semplici et composti, oscuri
et opachi, rari et spessi, le qualità essentiali et accidentali di tutte le cose,
delle piante, delle pietre, dell'herbe, de' fiumi, delle minere, de gl'effetti me-
teorologici, della dispositione de' Cieli, della forma del moto, dell'oppo-
sitioni et influenze dell'anima humana e suo principio, della sua essenza
et delle sue parti, della sua nobiltà et felicità, delle sue operationi et sen-
timenti, con altre moltissime cose non dissimili da queste medesime.
In diverse altre maniere si potrebbe rappresentare la Filosofia, a noi
basti haverla fatta così per la facilità di chi legge et per non havere a
confonderci con gli enigmi fuori della chiarezza di quelle cose le quali


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