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Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


Fortezza et valore del corpo


Fortezza et valore del corpo congiunto con la prudenza et virtù dell'animo.

Donna armata di corazza, elmo et scudo et nella destra mano hab-
bia una spada ignuda, intorno alla quale vi sia con bei giri avvol-
to un serpe et sopra l'elmo habbia una corona di lauro con oro intrecciata,
con un motto per cimierio, che dica:   His frugibus. La spada si-
gnifica la fortezza et valor del corpo e la serpe la prudenza et virtù dell'
animo, con le quali due virtù spesse volte si vedono salire l'huomini di vile
conditione alla trionfal corona d'alloro, cioè ad alti honori della militia.
Fortezza del corpo


Fortezza del corpo congiunta con la generosità dell'animo.

Donna armata, come s'è detto, nella destra tenga la clava d'Hercole, in
capo per elmo una testa di leone, sì come si vede nelle statue antiche.
Fortuna. A


Fortuna.

Donna con gl'occhi bendati, sopra un albero, con un'asta assai lunga
percuota i rami d'esso et ne cadono varii istromenti appartenenti a
varie professioni, come scettri, libri, corone, gioie, armi etc. Et così la di-
pinge il Doni. Alcuni dimandano Fortuna quella virtù operatrice delle
stelle, le quali variamente dispongono le nature de gl'huomini, movendo
l'appetito sensitivo et per mezo di quello inclinando anco in certo modo
senza sforzarlo l'appetito ragionevole, in modo che non ne senta violen-
za nell'operare, ma in questa figura si pigli solo per quel successo casuale
che può essere nelle cose che senza intentione dell'agente rarissime volte
suol avvenire, il quale, per apportare spesse volte o gran bene o gran ma-
le, gli huomini, che non sanno comprendere che cosa alcuna si possa fa-
re senza l'intentione di qualche agente, hanno con l'imaginatione fabri-
cata come signora di quest'opre questa che dimandano Fortuna et è per
le bocche dell'ignoranti continuamente. Si dipinge cieca communemen-
te da tutti gl'autori gentili, per mostrare che non favorisce più un huomo
che un altro, ma tutti indifferentemente ama et odia, mostrandone que' segni
che 'l caso le appresenta, quindi è ch'essalta bene spesso a' primi honori un
scelerato, che sarebbe degno di supplicio, et un altro meritevole lascia ca-
dere in miseria e calamità. Però questo dico, secondo l'opinione de' genti-
li, e che suole seguir il volgo ignorante che non sa più oltre; ma la verità
è che il tutto dispone la divina providenza, come insegna S. Tomaso lib. 3.
contra Gentes cap. 92., citato di sopra. Gli huomini che stanno intorno all'
albero danno testimonio di quel detto antico che dice:   Fortunae suae quisque
faber
, perché se bene alcuno potesse esser (come si dice) ben fortunato, non-
dimeno s'egli non è giuditioso in drizzare il camino della vita sua per lo-
co conveniente, non è possibile che venga a quel fine che desiderava nelle
sue operationi.
Fortuna. B


Fortuna.

Donna a sedere sopra una palla et a gl'homeri porta l'ali.
Fortuna. C


Fortuna.

Donna co 'l globo celeste in capo e in mano il cornucopia. Il globo cele-
ste dimostra, sì come egli è continuo moto, così la fortuna sempre
si move e muta faccia a ciascuno hor'inalzando et hor'abbassando, e perché


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