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Vergilius Maro, Publius (Pseudo) - Catalepton » Ripa, Cesare Iconologia - p. 203

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


L'hasta et lo scudo furono insegna de gl'antichi Re, in luogo della Coro-
na, come narra Pierio Valeriano nel lib. 42. Però Virgilio nel 6. dell'Enei-
de
, descrivendo Enea Silvio Re di Alba disse:
Ille (vides?) pura iuvenis, qui nititur hasta.
Et perché nel Tempio dell'Honore non si poteva entrare, se non per lo
Tempio della Virtù, s'impara che quello solamente è vero honore, il qua-
le nasce dalla Virtù.
Le maniglie alle braccia et il collaro d'oro al collo erano antichi se-
gni d'honore et davansi da' Romani per premio a chi s'era portato nelle
guerre valorosamente, come scrive Plinio nel 33. lib. dell'Historia Naturale.
Honore. C


Honore nella Medaglia d'Antonino Pio.

Un Giovane vestito di veste lunga et leggiera, con una ghirlanda
d'Alloro in una mano et nell'altra con un Cornucopia pieno di fron-
di, fiori et frutti.
Honore. D


Honore nella Medaglia di Vitellio.

Giovane con un'asta nella destra mano, col petto mezo ignudo et col
Cornucopia nella sinistra, al piè manco ha un Elmo et il suo capo sa-
rà ornato con bella acconciatura de' suoi capelli medesimi.
L'hasta et le mammelle scoperte dimostrano che con la forza si deve di-
fendere l'honore et con la candidezza conservare.
Il Cornucopia et l'Elmo dimostrano due cose, le quali facilmente tro-
vano credito da esser honorati: l'una è la robba, l'altra l'essercitio milita-
re; quella genera l'honore con la benignità, questa con l'alterezza; quel-
la con la possibilità di far del bene, questa col pericolo del nocumento;
quella perché fa sperare, questa perché fa temere, ma l'una mena l'hono-
re per mano piacevolmente, l'altra se lo tira dietro per forza.
Hore del giorno


Hore del giorno.

Molte volte può venire occasione di dipinger l'Hore et ancorché
se ne possa pigliare il disegno da quelli, che da molti sono state de-
scritte, nondimeno ho voluto ancor'io dipingerle differente da quelle, per-
ché la varietà suole dilettare alli studiosi.
Dico dunque che l'Hore sono ministre del Sole divise in 24. et ciascuna
è guidatrice del timone del carro solare per il suo spatio, onde Ovidio
nel 2. delle Metamorf., così dice:
A dextra laevaque dies et mensis et annus,
saeculaque et positae spatiis aequalibus Horae.

Et il medesimo, più a basso:
Iungere equos Titan velocibus imperat Horis
Iussa Deae celeres peragunt, ignemque vomentes
Ambrosiae succo saturos praesepibus altis
Quadrupedes ducunt, adduntque sonantia fraena.

Et il Boccacio nel libro quarto, della Geneologia delli Dei, dice che
l'Hore sono figliuole del Sole et di Croni, et questo da i Greci vien


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