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Plautus, Titus Maccius - Curculio » Ripa, Cesare Iconologia - p. 204

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


detto il Tempo, percioché per lo camino del Sole con certo spatio di tem-
po vengono a formarsi et successivamente, l'una dopo l'altra, fanno che
la notte passa et il giorno giunge, nel quale il Sole entra dalla succes-
sione di esse, essendogli dall'Hore del giorno aperte le porte del Cielo,
cioè il nascimento della luce, del quale offitio dell'Hore fa mentione Ho-
mero et dice che sono soprastanti alle porte del Cielo et che ne hanno
cura, con questi versi:
ἀυτὸμαται δὲ πὺλαι μὺκον οὐρανοῦ ἂῥ ἔκον ὡραι
τῇς έπιτὲτραπτυ μὲγας οὐρανὸς οὔλυμπὸσε

Sponte fores patuerunt Coeli, quas servabant Horae
Quibus cura est magnum Coelum et Olympus.

Il qual luoco Homero imitando, Ovidio dice che l'Hore hanno cura del-
le porte del Cielo insieme con Giano:
Praesidio foribus Coeli cum mitibus Horis.
Volendo noi dunque dar principio a questa pittura faremo che la pri-
ma hora sia nell'apparir del Sole.
Hore del giorno. Hora Prima


Hora Prima.

Fanciulla bella, ridente, con ciuffo di capegli biondi com'o-
ro sparsi al vento dalla parte d'avanti et quelli di dietro siano stesi
et canuti.
Sarà vestita d'habito succinto et di color incarnato, con l'ali a gli ho-
meri, stando però in atto gratioso e bello di volare.
Terrà con la destra mano (overo dove parerà all'accorto pittore che
sia il suo luoco proprio) il segno del Sole, dritto et eminente, ma che
sia grande et visibile, et con la sinistra un bel mazzo di fiori, rossi et
gialli in stato di cominciarsi ad aprire.
Si dipinge giovane, bella, ridente et con fiori nella guisa che dicem-
mo, percioché allo spuntar de' chiari et risplendenti raggi del Sole,la
natura tutta si rallegra et gioisce, ridono i prati, s'aprono i fiori et i va-
ghi augelli sopra i verdeggianti rami, con il soavissimo canto fanno festa,
e tutti gl'altri animali mostrano piacere et allegrezza, il che benissimo
descrive Seneca nel primo choro in Hercole Furente con questi versi:
Iam caeruleis evectus equis
Titan, summum prospicit Oetan;
Iam Cadmaeis inclyta baccis
Aspersa die, dumeta rubent
Phoebique fugit reditura soror.
Labor exoritur durus, et omnes
Agitat curas, aperitque domos
Pastor gelida cana pruina
Grege dimisso pabula carpit
Ludit parato liber aperto
Nondum rupta fronte iuvencus.
Vacuae reparant ubera matres.
Errat cursu levis incerto
Molli petulans haedus in herba.
Pendet summo stridula ramo
Pinnasque novo tradere soli
Gestit, querulos inter nidos
Thracia pellex, turbaque circum
Confusa sonat murmure mixto
Testata diem.

I capelli biondi sparsi al vento dalla parte davanti et quelli dietro ste-
si et canuti significano che l'hore in breve spatio di tempo principiano et
finiscono ritornando però al solito corso.


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