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Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


è misura del tempo, e questo basterà per dichiaratione de i segni, si per
questa prima hora che habbiamo descritta, come anco per il restante.
Hore del giorno. Hora Seconda


Hora Seconda.

Fanciulla ancor'ella con l'ale aperte in atto di volare, haverà
i capelli di forma e colore come la prima, ma quelli davanti non sa-
ranno tanto biondi, l'habito sarà succinto, di color d'oro, ma circondato
d'alcuni piccioli nuvoletti et nebbia, essendo che in quest'hora il Sole ti-
ra a sé i vapori della terra, più o meno secondo l'humidità del tempo pas-
sato, et a quest'hora volse alludere Lucano nel 5. della Guerra di Farsaglia.
Sed nocte fugata laesum nube diem iubar extulit.
Et Sil. Ital. lib. 5.
Donec flammiferum tollentes aequore currum
Solis equi sparsere diem, iamque orbe renato
Diluerat nebulas Titan sensimque fluebat.
Caligo in terras nitido resoluta sereno
Mollis erat tellus rorata mane pruina.

Claud. 2. de Rap. Pros.
Nondum pura dies tremulis vibratur in undis
Ardor et errantes ludunt per caerula flammae
Dum matutinis praesudat solibus aer.
Dum novus humectat flaventes Lucifer agros
Roranti provectus equo.

Et Stat. 1. Achill.
Iam premit astra dies humilisque ex aequore Titan
Rorantes evolvit equos et aethere magno
Sublatum curru pelagus cadit.

Terrà con la destra mano il segno di Venere in bella attitudine et
con la sinistra un mazzo d'elitropio, overo cicoria con i fiori, i quali per
antica osservanza si sa et si vede che continuamente seguitano il giro che
fa il Sole, et per haver'io alla prima hora dichiarato che significano i ca-
pelli et l'ali, mi pare superfluo sopra di ciò dir'altro, anzi la detta dichiara-
tione servirà anco alle altre hore che ci restano a dipingere.
Hore del giorno. Hora Terza


Hora Terza.

Fanciulla anch'ella con la forma de i capelli già detti, ma
quelli d'avanti saranno tra il biondo et negro.
Sarà alata et come l'altre in atto gratioso di volare, con habito succin-
to e spedito, di color cangiante, cioè doi parte di bianco et una di rosso,
percioché quanto più il Sole s'inalza dall'Oriente, la luce vien maggiore
et di quest'hora intende Ovidio nel 6. delle Metam. quando dice:

Ut solet aer

Purpureus fieri, cum primum Aurora movetur;

Et breve post tempus candescere Solis ab ortu.

Terrà con la destra mano con bellissimo gesto il segno di Mercurio e
con la sinistra un horiolo solare, l'ombra del quale deve mostrar hora 3., l'in-
ventore per quanto scrive Plinio nel libro secondo fu Anaximene Milesio
discepolo di Talete; di questo horologio riferisce Gellio che tratta Plau-
to nella favola detta Beotia: Ut illum Dii perdant, qui primus horas reperit, qui-
que adeo primus statuit hic solarium, qui mihi comminuit misero articulatim diem.


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