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Vergilius Maro, Publius (Pseudo) - Catalepton » Ripa, Cesare Iconologia - p. 212

Ripa, Cesare

Iconologia overo Descrittione di diverse Imagini cavate dall'antichità et di propria inventione [1603]


Hore della notte. Hora Quinta


Hora Quinta.

Fanciulla alata, come l'altre, il color del vestimento sarà di
lionato, che tiri al negro.
Con l'una delle mani terrà il segno di Mercurio et con l'altra un
mazo di papavero, essendo che di questa pianta si corona la Notte, co-
me dice Ovidio lib. 4. Fast. 6.
Interea placidam redimita papavere frontem
Nox venit, et secum somnia nigra trahit.

Et ha proprietà di far dormire, come operatione notturna, laonde Vir-
gilio lo chiama soporifero nel 4. dell'Eneide:
Spargens humida mella, soporiferumque papaver
Et Ovidio ancora nel 5. de Trist.:
Quotque soporiferum grana papaver habet.
E Politiano pieno di sonno:
Hic gratum Cereri plenumque sopore papaver.
Hore della notte. Hora Sesta


Hora Sesta.

Fanciulla alata e vestita di color negro, come dice Ovid. 4. Fasti:
Iam color unus inest rebus tenebrisque teguntur omnia.
Con la destra mano tenghi il segno della Luna et con il braccio si-
nistro una gatta, percioché significa la Luna dicendo che i Dei, fuggen-
do l'ira di Tifone, se ne andarono in Egitto, né quivi si tenevano securi se
non prendevano forma chi d'uno, chi d'un altro animale, fra quali la
Luna si cangiò in gatta, come dice Ovidio nel lib. 5. delle Metamorfosi:
Fele soror Phoebi, nivea Saturnia vacca, pisce Venus latuit.
Percioché la gatta è molto varia, vede la notte et la luce de i suoi oc-
chi cresce o diminuisce, secondo che cala o cresce il lume della Luna.
Statio lib. 12. Theb. di quest'hora disse:
Modo Nox magis ipsa tacebat
Solaque nigrantes laxabant astra tenebras.

Cum grave nocturna coelum subtexitur umbra.
Et nel libro secondo:
Ast ubi prona dies longos super aequora fines
Exigit atque ingens medio natat umbra profundo.

Hore della notte. Hora Settima


Hora Settima.

Fanciulla alata sarà il suo vestimento di color cangiante, ce-
ruleo et negro. Terrà con la destra mano il segno di Saturno e con
il braccio sinistro un tasso, per mostrare ch'essendo quest'hora nel profon-
do della notte, ad altro non si attende che a dormire, come fa quest'ani-
male, il che dottamente descrivono i poeti. Virg. 4. Eneid.:
Nox erat et placidum carpebant fessa soporem
Corpora, per terras sylvaeque et saeva quierant
Aequora cum medio volvuntur sydera lapsu
Cum tacet omnis ager, pecudes, pictaeque volucres.

Sil. Ital. lib. 8. Tacito nox atra sopore
Cuncta per et terras et lati stagna profundi condiderat.

Ovid. 5. Fast.
Nox ubi iam media est, somnusque silentia praebet;
Et canis et variae conticuistis aves.

Stat. 1. Theb.


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