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Biblia, Hbr » Della Porta, Giovan Battista De i miracoli - p. 14a

Della Porta, Giovan Battista

De i miracoli


ta in bocca, et entra nel ventre, gli rode gli interiori e
come egli è morto se ne scappa fuore per la pancia.
Ha nondimeno inimicitia ancho con la Falaga, e spesso
combattendo co'l Aspido, resta morto. Lo sguardo del
Lupo, è così nocivo al' huomo, che sendo prima visto
dal lupo, perde la voce; e benché voglia gridare non
può, perché si trova rauco; e si lupo s'accorge essere
visto inanzi, e scoperto, perde la ferocità, e le forze:
d'onde è nato il proverbio ditto da Platone, il lupo è
nella favola e se egli morderà il cavallo il fa diventa-
re velocissimo nel correre: se il cavallo a caso met-
terà il piede sopra le pedate del lupo, gli cominciano
le gambe a indebolirsi e quasi a tremare, come dice
Pafilo. Ha inimicitia ancho mortale coll' Agnello,
il quale n'ha tanta paura, che facendo una veste di
lana d'agnello amazzato dal lupo quel panno farà i
pedocchi, e le carni che sono state mortificate dal lupo,
diventano più tenere et più saporite. Mettendo an-
cho nella stalla dove habitano le pecore, la coda, e'l
capo del lupo di maniera le spaventa che lassano stare
il mangiare, e chiamano soccorso; il Cane è inimico al
lupo, et al'huomo amicissimo. Il Cavallo medesima-
mente, al quale i Grifoni e gli Orsi sono contrari. Il
Ragno ha inimicitia col Rospo, e col Serpe, che ve-
dendoli si cala giù per il suo filo, el ponge nella fronte,
e l'ammazza. il Leone più generoso de tutti gli ani-
mali, è spaventevole a tutti: ha paura del canto del
gallo, e massimamente del gallo bianco. La Simia, ha
in odio la testudine, che come la vedde fugge e grida


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