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Ammonius Hermiae - In quinque voces Porphyrii commentarii » Della Porta, Giovan Battista De i miracoli - p. 46b

Della Porta, Giovan Battista

De i miracoli


so a un Corgniolo, e busarai cola trevella il tronco,
suo, e drento a quel buso mettevi quella pianta del
Melingrano, e quando gli havrà finito tre mesi, sra-
dicalo, e segarai il corgniolo, appresso a quel buso, do-
ve gli è messa la pianta, accio che non toglia il succo
et il notrimento a quel suo forestiero compagno, o
vero che non glie ne toccasse più parte a lui, che al
inesto; così farà le Melengrane che haveranno gli aci-
ni, grossi come Corgniolo, d' un sapore raro, et suavis-
simo.
Se vuoi li Cedri più grossi, taglia la maccha de ra-
mi, ma lassavene qualcheduno, e quanto più rari ve ne
lassarai, tanto più faranno li frutti grossi, quelli che
rimarrano. Anchora se vuoi le Zucche grossissime, pi-
glia quei semi della pancia e piantali revoltati, se la
vuoi sottile pigliali dal capo, se le vuoi larghe, piglia-
le dal fondo, e questo lo insegna Columella ne suoi
versi.
Da Quintilio s'impara a fare li Cocomeri con
poca acqua, quando si fa la buca, nella quale si vuole
mettere il seme, empie la metà della buca di paglia, o
di scermenti, poi mettevi la terra appresso, senza dar-
gli acqua. In questo modo l' Opio, la ruchetta, e il por-
ro, e questi simili, fanno un gran cesto, e le foglie lar-
ghissime come insegna Sotione, se nel seminare noi
metteremo i semi drento di quelle pallottine del ster-
co della Capra overo le involtaremo in tre deti di
carta, e li metteremo in una fossa con del litame.
È ancho cosa vagha a vedere la Lattuga di diver-


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