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Diogenes Laertius - Vitae philosophorum » Della Porta, Giovan Battista De i miracoli - p. 51a

Della Porta, Giovan Battista

De i miracoli


to il Fiorentino; aprendo diligentemente le Cipolle
suoi, e quivi si metta abbondanza del Cinabro overo
qualche altra cosa che gli dia questo colore, ma sia
diligente di non amaccare le Cipolle, poi cuoprele con
della terra grassa alletamata, e così havrai i gigli ros-
si. Altrimenti faremo le piante che dieno i Gigli ros-
si, secondo che Anatolio et gli altri antichi insegna-
no. Nel mese di Luglio quando sono fioriti bene, co-
glie dieci over dodici gamboncelli, ligati in un maz-
zo, attaccagli poi al fumo, che quei gamboni getta-
ranno fuore alcuni nodi ignudi, a somiglianza delle
Cipolle. Nel mese di Febraro quando sarà il tempo
di piantare, macera quelli Gamboni con della feccia
del vino nero, e come gli havranno preso il color rosso,
piantali nelle fossitelle in abbondanza dandogli dell'i-
stessa feccia, che quando apriranno fioriranno rossi.
Già ho insegnato il modo di colorire i fiori. Hora par-
larò de frutti.
E prima come insegna il Fiorintino, a far che le
Pome per l'inesto, venghino rosse, se noi inestaremo
una marza di Pomo Cedro, o di Pero in uno Moro,
o vogliamo dir in un gelso rosso, haveremo i frutti
rossi. A questo modo è cosa manifesta che sono venu-
te le Pome Rodiane, ma se ancho le vuoi più rosse,
imparalo da Democrito il quale vuole che appresso la
pianta, vi si pianti delle Rose; l' istesso insegna in un al-
tro modo, pigliare un osso di Persico, il quale sia stato
sette giorni sotterra, poi si metta drento del cinabro
macinato, e stemperato, di nuovo poi sotterratto, così


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