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Aristoteles - De sensu et sensibilibus » Della Porta, Giovan Battista De i miracoli - p. 89a

Della Porta, Giovan Battista

De i miracoli


sito, così il ferro quivi toccalo et indirizzalo inver-
so ostro. Ma bisogna essere avertito percioché si con
l'isperimento non conosci la vera linea dall'ostro al-
l'Aquilone, quanto più la si allontanarà da quella, tanto
più penderà al'Oriente overo al'Occidente. L'habbia-
mo anco vista muovere nel apparire e nel calar del
Sole, là onde toccando il ferro la parte Boreale, se la
metterai alla parte d'Ostro, andarai verso Ostro e co-
sì per l'opposito, di qua si scioglie il dubbio, se il ferro
toccato dalla calamita, si muove verso le parti della
coda dell'Orso celeste, o pure per quella parte che si
muove tutta la macchina del mondo. E forse di qua
nasce quello che da molti scrittori è stato ditto, che'l
ferro toccato dalla parte d'Ostro, spigne verso la
parte Boreale, come se fussero due pietre nel modo del-
la Zeamede, la qual Plinio dice, che nasce in Etiopia,
in un Monte non troppo lontano da quello nel quale
nasce la calamita, che quella pietra scaccia il ferro.
Ma mi pare che più tosto s'affaticano a scrivere cose
maravigliose, che vere conciosia che nessuno l'habbia
visto questa cosa. È ancho dubbioso appresso di tutti,
che vuol dire che questa calamita mostra a Marina-
ri il mezzo del Cielo, per una linea indrizzata al Le-
vante, e poi non dirizzi la Nave per quella parte, ma
per il circulo che gli sta lontano del pari? Questa
calamita, onta con l'Aglio perde la virtù, la qual co-
sa si vede per isperienza nella bossola da navigare, per-
cioché i marinari che hanno mangiato o Aglio o
Cipolle, non vi si lassano accostare a guardarvi, per-


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