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Plato - Sophista » Campanella, Tommaso Del Senso delle Cose - p. 27

Campanella, Tommaso

Del Senso delle Cose



Cap. 10°
Darsi vacuo per violenza, non per natura,
e provarsi il senso contra Aristotile.


Affermano i Peripatetici che non solo sia abborrito il
vacuo nel mondo naturalmente, ma nè anco per violenza
potersi trovare, per gli esempi addotti che li enti sostengono
ogni male più che il vacuo. Ma poi non vogliono dire che
ci sia senso tra le cose e consenso, e si ridono de' Platonici
e d'altri che il mondo animale, appellano. Poi, volendo dire
la causa perchè odiano il vacuo, dicono che se fusse vacuo
ci saria un inconveniente grave, cioè che si faria moto in
instante senza tempo, ma nel medesimo tempo la pietra che
cade dal tetto al pavimento della casa si trovaria nel suo
fine. Questo provano perchè il mobile si muove più tardo
nel corpo grosso che fra il sottile, e più veloce è nell'acqua
il moto che tra il miele, e più nell'aria che nell'acqua.
Dunque, se vacuo si trovasse, non essendo resistenza di
mezzo, subito si finirebbe il moto con la natura che fa quello
con tempo essenziale. Ma questa non è causa degna di sa-
piente, sì perchè non risponde a quell'odio del vacuo e amor
del pieno che senso cercano, et è ragione lontana dalla que-
stione, come se domandato uno perchè mangia dicesse che
se no si perderia la vivanda. Di più, la ragione è fallacis-
sima, come Avempace e san Tomaso mostrano, perchè non
solo dona tempo al moto la resistenza del mezzano corpo in


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