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Symposium » Campanella, Tommaso Del Senso delle Cose - p. 33

Campanella, Tommaso

Del Senso delle Cose


tese, mostrando anco che non si può sapere se si mova
in giro la sfera stellata o la terra, per la vista, poichè il
medesimo è che si mova il viso o il visibile all'apparenza;
ma dalle qualità li affirmai il moto del cielo, e gli tolsi il
moto violento e la division di sfere, provando che son una,
e le stelle erranti vanno da sè come pesci in mare; tolsi i
concentrici et eccentrici et epicicli; resi fisiche cause del-
l'apparenze e mostrai che sempre ilsolecala giù per accender
la terra, e per questo non scorre 23 gradi e 52 minuti verso
i tropici dall'equatore, come prima faceva, ma solo 23 gradi
e minuti 28, e che sempre andarà mancando, perchè verso
la terra l'arco è più breve, nè tornerà in su, come Coper-
nico dice, onde è calato, da Tolomeo in qua, 31 parti incirca,
delle quali è una parte il semidiametro della terra; e per la
medesima causa anticiparsi gli equinozii e solstizii che ca-
minaro in antecedenzia, ma irregolatamente, in 6565 anni
del mondo, 77 gradi in circa; e tutte le stelle in antecedenzia
vanno, chi più veloce e chi meno, onde par che altre restino
e caminino dall'occaso all'orto, il che è moto di subdeficienza
e non d'esistenza; e predissi la morte del mondo per fuoco,
come Eraclito e san Pietro insegnaro. Dunque questo animale
pur si disfarà perdendo un contrario, ma Dio lo ridurrà a
qualche altra più eccellente forma. Però la mutanza di
tutto il cielo, ignota ad Aristotile, onde l'affermò eterno, fa
nota la morte del mondo. E quel che disse il Telesio che il
mare tien legato il cielo con la terra, perchè ristora per
spongiose vie quel che gli toglie il sole, e poi esso mare lo
riave per le pioggie e fiumi, è bella opinione pur di san Ba-
silio che chiama l'acqua sangue del mondo. Ma quel che
giunge il Telesio che il cielo, non sendo quest'umido in


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