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Ammonius Hermiae - In quinque voces Porphyrii commentarii » Campanella, Tommaso Del Senso delle Cose - p. 47

Campanella, Tommaso

Del Senso delle Cose

compone e architetta i corpi animati", e componere il corpo,
chiaro è che sia officio dell'anima che ha d'abitarlo. E al-
trove, in ogni seme dice essere il calor fecondo simile all'ele-
mento delle stelle. Talchè è chiaro che il calore fa l'animale
e non dal grembo della materia, ma di calore e di materia
attenuata, l'anima si produce e costituisce. E noi veggiamo
le rane, d'acqua grossa, viscosa, cadente nella polvere calda
l'estate, subito fatta scorza e spirital sottilezza, dentro a
quella prodursi; e spesso ho visti crini di cavalli nelle
acque piovane calde avvivarsi e diventar sottilissimi serpi;
perchè sono ammollati dall'umido e dal caldo, essendo essi
forati, quell'umido s'attenua e spirito dentro fassi. Anzi le
fila e cordelle di lino, animali insetti pur vidi fra Tacque
tepide divenire. Vero è dunque che ogni cosa d'anima sia
piena, poichè tutte calor contengono; e, quel ch'è mirabile,
non solo di blando calore, ma di possente, avvivarsi le pi-
rauste, che son farfalle, nelle fornaci di Cipro, Plinio vide,
che di scorza salda e delicate cinte, sono dal licor fuso e
indurato estratte. Or, poi che l'anima di niente non si fa,
e sempre dal calore generar si vede, chè nei ghiacci e nevi
animali non nascono, è forza dire che il calor sia il suo
agente, e ch'essa, fiato.


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