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Biblia, Prv » Della Porta, Giovan Battista Della fisonomia dell'uomo - p. 477

Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo


Cratino poeta Aristofane li chiama galiaucheni, perché aveano i col-
li lunghi e sottili. Ma noi accomodaremo il testo ad Adamanzio, il
qual trascrive nella sua Fisonomia da Aristotele così: chi si move nel-
le spalle dritto e di collo elato ὑψαύχενα, cioè che molto si compiace
et è ingiurioso, perché così camina il cavallo; e come Aristotele dice
γαλιάγκωνες, Adamanzio ὑψαύχενες risponde. Il cavallo è glorioso et
ambizioso, tanto che Eliano scrive questo del cavallo, che è di ani-
mo altiero et elevato fra tutti gli animali; che veramente di grandezza
d'animo e di elevazioni di collo con sua audacia incontra et insolen-
temente si gonfia e insuperbisce. La cavalla, altiera per la sua capilla-
tura, non si lascia cavalcare dagli asini; onde coloro che sanno il suo
genio, et han bisogno di muli, le tagliano la giuba senza alcuna arte; e
così si lascia cavalcare dagli asini e soffrisce l'ignobilità del marito più
agevolmente, di che prima si vergognava. Sofocle fa di questo men-
zione, che lo conobbe molto bene. Alberto: chi camina movendo le
sue spalle et il collo, superbo et ingiurioso è giudicato. Tiberio Cesare
caminava col collo dritto, quasi indurato, e col volto chino, e per il
più tacito; né parlava con altri, e rarissime volte con i suoi prossimi,
tardamente, e non senza molle movimento de' diti; le quali cose con-
siderando Augusto in lui, d'ingratitudine et arroganza escusandolo ap-
presso il Senato e il Popolo, diceva esser mancamento di natura, non
di animo.


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