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Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo


Del Goloso e del bevitore
Gli occhi prominenti sanguigni; overo che van su.
Sonnacchiosi. Alle cause naturali
Dicemmo che l'intemperanza era accompagnata dalla negligenza,
pigrizia e simili; tra queste è la Sonnolenza. Noi chiamiamo il Son-
nacchioso, che così si dà al sonno, che non fa cosa di maggior voglia
che questa. La cagion di questo è l'umidità e la freddezza del cervel-
lo, come dicono i Medici. Questa figura l'han posta Aristotele e Pole-
mone. Quelli che hanno le parti superiori maggiori. L'aspetto di dor-
miglione. Ma il testo di Aristotele è da correggersi per quello di Po-
lemone. Sono di natura caldi; la carne di bona apparenza. Aggiongia-
mo noi: il capo gonfio più del dovere. Le vescichette delle palpebre
gonfie. Le vene del braccio così delicate e strette, che a pena si cono-
scono. Dice Aristotele nel libro del Sonno e della Veglia: per la stret-
tezza li meati, per il quale passano gli spiriti dal capo, con ogni mini-
ma cosa s'otturano; e che sia cosa piccola quanta si voglia, li serra, e
li impedisce, che non ponno più passare; laonde il sonno dura fin
che non sieno passati a poco a poco. Ovidio, scrivendo il Sonno, vi
pose gli occhi gonfi:
E gli occhi che giacean per la gravezza
A pena il Dio l'inalza; e un'altra volta,
E un'altra volta pur cadono al Sonno.

Pigri. Al Bue et all'Asino
Segue la pigrizia, la tardità e la negligenzia. E se ben dagli antichi
non sia stata posta questa figura, acciò non vada perduta, la raccoglie-
remo in questo luogo. Parmi che Aristotele e gli altri abbino raccolto
i segni dal Bue e dall'Asino, essendo lor propria la pigrizia. La fronte
grande. La faccia di color di mèle. La cima di basso del naso grossa.
La faccia grande e carnosa. Le guancie grasse. L'aspetto stupido. Il
parlar breve. La lingua tarda. Il corpo peloso di densi peli. Che cami-
na con passo lungo e tardo; overo breve e tardo. Gli occhi molto
grandi; over che si movano tardamente.
Spensierati
La fronte senza rughe.


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