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Plautus, Titus Maccius - Menaechmi » Della Porta, Giovan Battista Della fisonomia dell'uomo - p. 97

Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo


La femina, al contrario di quello che abbiam detto, è di capo pic-
ciolo, di pelo molle, di volto picciolo e stretto, la fronte demessa, le
ciglia distese, gli occhi piccioli e risplendenti, il naso dritto e non
molto sollevato dalla faccia, la faccia carnosa, la bocca picciola e sem-
pre ridente, la barba rotonda e senza peli; il collo delicato, e nel
gorgozzule mal disciolto; il petto stretto e delicato; le coscie grasse,
le ginocchia carnose che guardano in dentro e che si piegano, le gam-
be molli e mal giuntate, la polpa delle gambe ristretta in su, i talloni
carnosi, piccioli i piedi e le mani delicate, ove non appaiono le giun-
ture, le braccia et i cubiti delicati, gli omeri mal gionti, il dorso an-
gusto e debile, le spalle mal giuntate et inferme; i lombi carnosi, le
natiche grasse e grosse; e finalmente tutto il corpo minore, delicato
più tosto che gagliardo e nerboroso, e le carni molto umide; la voce
delicata, il caminar di passi stretti. Ma i costumi sono di poco ani-
mo, ladra e piena d'inganni. Aggionge Adamanzio delicata, iracon-
da, fraudolente, timida et audace insiememente. Platone dice che la
femina in tutti i paragoni all'uomo sia più imbecille et imperfetta, il
che Aristotele e Galeno confermano, perché dicono avvenir per la
freddezza, per essere il calore il primo istromento della natura, e dare
a poco calore poca perfezion d'opra. Dice l'istesso che la Natura ha
fatta la barba all'uomo per farlo conoscer più degno e più venerabile
di tutti, e che li porge grande ornamento. Seneca dice non esser cosa
più instabile della donna, né più nemica del dovere; in cui mancò fe-
de, avanzò infamia; bottega piena di liti e di fraudi; et essere impos-
sibile albergar in un tetto la quiete e la donna.


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