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Martialis, Marcus Valerius - Liber spectaculorum » Della Porta, Giovan Battista Della fisonomia dell'uomo - p. 117

Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo


virtù d'intendere sarà più miglior assai. Avicenna da lui referisce il
medesimo. Giovanni Alessandrino dice nel commento che fa sovra
Ippocrate: nel capo vi bisogna una gran larghezza, perché è ricetto di
molta virtù sensitiva e motiva. Onde se 'l cervello sarà grande secon-
do la proporzion del capo, è segno che 'l calore potrà assai meglio
esercitare il suo ufficio, e principalmente se arà l'ossa del petto gran-
di, perché dimostrano buona constituzione delle virtù vitali et ancora
la buona nutrizione di tutto il corpo. E se è lecito referirlo all'etadi,
nella virilità sarà disseccata tanta umidità della fanciullezza, e così
troppa smisurata grandezza del capo. Ippocrate fu di picciol corpo,
ma pure era venerabile per il capo un poco più del dovere grande. Il
capo di Platone secondo la proporzion di tutto il corpo era un poco
soverchio, come abbiamo osservato in tutte le sue statue di marmo, e
fu di altezza d'ingegno sublime, e di molta gagliardezza di corpo. At-
tila fu ancora di capo assai grande, e valse molto di prudenza e di
consiglio.


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