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Seneca, Lucius Annaeus - Phaedra » Della Porta, Giovan Battista Della fisonomia dell'uomo - p. 125

Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo


za, e nella figura del malizioso bestiale dicono quel capo λοξόν. Ma
il Valla e Pomponio Gaurico et altri dotti uomini interpretano ca-
po obliquo assai sconciamente, che il capo obliquo è molto alieno da
questo proposito. Ma io stimo falso l'uno e l'altro testo, e non deve
dire λοξόν, ma λόφον, che i Latini interpretano cristam. Et Aristotele
nell'Istoria degli Animali dice alcuni uccelli aver τὸν λόφον, cioè una
eminenza sovra il capo. La cagion naturale va descrivendo Galeno ne'
morbi vulgari, né vuol che sempre dimostri cosa cattiva; perché acca-
de che la testa, essendo ottima, viene ad essere alquanto trasformata,
et avendo detto che la perfetta forma della testa era quella che s'asso-
miglia ad una balla di cera acciaccata, questa testa così acuta non
vien da altro che dal mancar un poco di eminenza dinanzi e da die-
tro; la testa è più del convenevole lunghetta, e come i gran capi sono
cattivi, così questi aguzzi. Quando dunque per mancamento di alcune
di queste eminenze o per eccesso i capi sono aguzzi, prima bisogna
considerare s'è avvenuto questo per accrescimento, overo per manca-
mento; quando è venuto per mancamento, è cattivo sempre; se per
accrescimento, non sempre è cattivo. Perché bisogna considerar prima
se questo accrescimento è assai ben fatto, perché i cattivi son sempre
brutti; appresso se quello accrescimento che è dalla parte di dietro s'è
cresciuto più di quella dinanzi; perché è meglio che sia accresciuto
dalla parte di dietro. Onde essendo il dorso ben formato, et il collo
robusto, giudicherai che questi vagliono di molta forza. E tutto que-
sto disse per aver letto in Ippocrate al testo delle Epidemie.
I Genovesi quasi tutti hanno le teste aguzze. Simil capo ebbe Ter-
site, come di lui ridendo scrive Omero; e lo descrive molto sfacciato.


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