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Plautus, Titus Maccius - Menaechmi » Della Porta, Giovan Battista Della fisonomia dell'uomo - p. 203

Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo


virtù spermatica e fortezza di cervello; laonde ne segue la debolezza
di tutto il corpo, e la brevità della vita. Plinio togliendo da Aristotele
disse che li denti rari sono testimonii della brevità della vita. Rasi:
quando i denti son rari e debboli e minuti, tutto il corpo è debbole.
Il medesimo dice il Conciliatore. Cesare, se ben ebbe i denti rari, co-
me scrive Svetonio, eran pur grandi e fermi; che fu ucciso nell'anno
della sua età 57. Augusto, se ben gli ebbe rari, piccioli e scabrosi,
fuoro assai gagliardi, e morì l'anno della sua età 76.
Denti grandi, fermi e spessi
Contrarii sono a questi i denti grandi, fermi e spessi, e chi tali l'a-
ranno, e di più numero, saran di più lunga vita; come è esempio nel-
l'uomo, che ha più denti della femina; il che ancora ne' restanti ani-
mali si vede. Michel Scoto: chi ha li denti gagliardi e spessi mostra
longa vita; è goloso, audace e forte, rassomigliato al cavallo. Ercole,
come si legge ne' scritti di Ione di Chio, avea tre ordini di denti. Non
si vedrà cosa più meravigliosa della mascella della Lamia, nella quale so-
no sette ordini di denti; scritta da' scrittori, e di lunghissima vita.
Denti continui
Quei ch'hanno i denti continui non sono altramente costumati che
le pecore, capre selvaggie e simili. Plinio: l'Iene hanno un sol dente
continuo, senza distinzione di gengive. Referisce Plutarco che Pirro
d'Epiro, in luogo di denti, non avea più di un osso; solamente, in
luogo della divisione, era segnato di una linea. Et il simile ebbe Pru-
sia, figlio del re di Bitinia, come dice Solino.


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