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Plato - Epinomis » Della Porta, Giovan Battista Della fisonomia dell'uomo - p. 259

Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo



Delle coste. Cap. XXX

Le coste, che sono communi alle parte di sotto e di sovra, son ot-
to, come le annovera Aristotele nell'Istoria degli Animali. Si chiama-
no coste perché custodiscono le parti di dentro, o perché insieme
stanno. Queste sono per la defensione delle parti del fiato. Dinanzi
pigliano tutto quello che è dalle chiavi insino alla cartilagine in forma
di scudo; e da dietro tutta la composizione delle coste che vien dalle
vertebre della cervice.
Bene costati
Quei che sono ben formati di coste ben robuste sono forti secondo
l'animo, e si riferiscono al maschio. Nella figura dell'Iracondo dà le
coste gagliarde, e nella figura del Forte l'ossa e le coste e l'estremità
del corpo forti e grandi, Aristotele nella Fisonomia. Nella figura del
Forte, Polemone et Adamanzio: le giunture et i lati forti e robusti.
Ma Polemone nella figura dell'Iracondo messe ben costati. Rotofane
di Magnesia, che in un giorno fu vittorioso nella lotta e nel pancra-
zio di Olimpia, fu scoverto il suo cadavero nel tempo di Adriano, e
fu trovato esser un osso intiero dalla gola insino a tutte le coste.
Ovidio, parlando di Ercole:
Scovrì l'aperte membra e le grand'ossa.
Male costati
Ma quelli ch'hanno male coste, sono deboli secondo l'anima, e si
referiscono alla femina. Da Aristotele nella Fisonomia. Li lati delicati,
imbecilli dimostrano uomini imbecilli e paurosi. Da Polemone et Ada-
manzio. La delicatezza delle coste e la debbolezza dimostrano debbo-
lezza di cuore e di animo. Così Rasi, Alberto et il Conciliatore.
Coste sottili e vacue
I lati molto delicati e macri dimostrano pusillanimi, maligni e vo-
raci. Da Polemone et Adamanzio. Ma in Polemone è trasposto dove
ragiona del ventre; il che da Adamanzio è stato ben avvertito, e po-
sto al suo luogo.


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