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Simplicius - In Physicam » Plato - Timaeus » Della Porta, Giovan Battista Della fisonomia dell'uomo - p. 304

Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo



Delle gambe. Cap. XLV

Le gambe soggiacciono alle ginocchia e finiscono a' talloni. Dagli
Etruschi eran chiamate tibie, poiché dall'ossa delle gambe si faceva-
no flauti, instrumenti de' Musici detti tibie. Le gambe in tutto corri-
spondono alle braccia, come le coscie alla superior parte delle braccia;
talché il decoro dell'uno si conosce dalla corrispondenza dell'altro. I
Greci le chiamano κνῆμαι.
Gambe nervose e robuste
Quei ch'hanno le gambe ben giunturate, nervose e robuste son for-
ti di animo, e si riferiscono al maschio. Aristotele nella Fisonomia, e
scrivendone ad Alessandro: la grossezza delle gambe dimostra audacia
e fortezza; intendendo per la grossezza, per la barbara traduzione,
giunturate e nervose. Polemone et Adamanzio: quelli che hanno le
gambe sode e grandi dimostrano una egregia generosità di animo.
Adamanzio ci aggionge: altezza. Dai medesimi al Forte si danno le
gambe carnose. Omero, descrivendo Ulisse:
Et era delle coscie e delle gambe
Et ambedue le braccia, era del collo
Oltremodo fortissimo e gagliardo.

Giovio, descrivendo Sforza, dice ch'era di gambe muscolose e poco
carnose, e principalmente nelle polpe; et era di estrema fortezza e ge-
nerosità.
Gambe mal giunturate e molli
Al contrario quelli poi che hanno le gambe mal giunturate e molli
dimostrano debolezza e paura. Da Polemone et Adamanzio. Da que-
sti il Conciliatore: le gambe molli sono sempre di Effeminato. Zeno-
ne di Cizico, come scrive Diogene, avea le gambe gonfie, deboli et
inferme.


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