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Aristoteles - Physica » Della Porta, Giovan Battista Della fisonomia dell'uomo - p. 333

Della Porta, Giovan Battista

Della fisonomia dell'uomo


mone; ma Platone nel Teeteto dice che erano usciti in fuori; epperò
fu giusto, prudente, studioso e pieno d'amore, et Apollo lo chiamò
lo più savio di tutti. Neottolemo fu di occhi rotondi, e fu guerriero,
come ne scrisse Darete Frigio. Tiberio Cesare fu di occhi grandissimi;
e quel ch'era di più meraviglia, e che a niuno de' viventi fu concesso,
che svegliandosi di notte per un poco, vedeva ogni cosa chiarissima,
come vi fussero stati torchi accesi: e poi a poco a poco spariva la vi-
sione. Fu ancora di corpo ampio e robusto; però fu dottissimo nelle
discipline e gagliardo nella milizia. E se ben Plinio scrive che Tiberio
solo fra gli uomini svegliandosi di notte vedeva ogni cosa, io ancor ho
questa condizione, e molte volte in vita mia mi è accaduto che,
aprendo gli occhi di mezzanotte, ho visto nella mia camera le robbe,
come vi fussero state più luci accese.
Occhi molto piccioli
Gli occhi molto piccioli sono cattivi, e sono reprobati da Aristotele
nel libro degli Animali; e similmente da Galeno il qual dice: se gli oc-
chi insieme con la molta picciolezza aranno per compagna la bruttez-
za e la poca virtù, daran segno di poca e viziosa sostanza. Polemone
et Adamanzio nella figura dell'Amaro gli attribuiscono gli occhi pic-


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