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Biblia, 2 Cor » Alighieri, Dante Monarchia - p. 371

Alighieri, Dante

Monarchia


questo ci promette. E ·sse Dio è presente, non è licito pensare
che la g<i>ustitia possa perdere, la quale lui sopra tutto ama.
E ·sse la g<i>ustitia nel duello non può perdere, quello che s-
s'aquista per duello s'aquista pe rag·<i>one. Questa verità
ancora e Gentili innanzi alla evangelicha tronba conobbono,
quando e' cerchavano el g<i>udicio dalla fortuna del duello.
Onde Pirro, huomo generoso sì pel sangue d'Acchille, sì etian-
dio pe' costumi, rispuose a' leghati romani mandati a ·llui
pe riconperare e prigioni: «Io non apetischo horo, non mi
date prezo alcuno; io non fo mercatantia di ghuerra, anzi con-
batto per onore; con ferro, non con oro, conbattiamo insieme,
e così veggiamo chi vuole la fortuna che regni; proviamo colle
virtù nostre chi esalta la fortuna. Io intendo perdonare a c-
coloro che ·ccolla virtù loro hanno superata la fortuna; me-
nategli con voi; io ve gli dono
». Quello che Pirro chiama
'la fortuna' noi più rettamente chiamiamo 'divina providentia'.
E però si guardino e conbattenti che non si propo<n>ghino
prezo come cagione di loro conbattere, ché non si chiamerebbe
duello, ma merchato di sangue et d'ing<i>ustitia; et non sarebbe
quivi arbitro Iddio, ma quello anticho nimico, el quale persua-
deva liti. Adunque abbino senpre innanzi agli occhi loro e
conbattenti, se vogliono essere duelli, none mercatanti di
sangue et d'ing<i>ustitia, Pirro, el quale conbattendo per lo
inperio, come è detto, sprezava l'oro. Ma se contro alla verità
dichiarata alcuno s'oppongha della inparità delle forze, come
fare si suole, costui si confuterà per la vittoria di Davit contro
a Golia; e ·sse e Gentili richiedessono altro, confutino colui
per la vittoria d'Ercule conro Anteo. Egli è molto paza cosa
extimare che ·lle forze da Dio confortate sieno inferiori alle
forze de' conbattenti.
G<i>à è assai dichiarato che quello che ·ss'aquista per
duello s'aquísta per rag<i>one. El popolo romano aquistò
lo 'nperio per duello, e questo si pruova con testimoni degni di
fede; nella manifestatione de' quali non solamente apparirà
questo, ma etiandio c<i>ò che' Romani dal loro prencipio
combatterono, essersi per duello combattuto. Inperò che nel


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