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Epicurus - Epistula ad Menoeceum » Campanella, Tommaso Epilogo magno - p. 250

Campanella, Tommaso

Epilogo magno


parte del calor unito per far sementario, cioè quelle che
furo da men potenti forze occupate, et parte in suso essa-
lando da più robusto applicate. Onde si fanno in questa
parte del cielo, che appelliamo aere, cose assai, et assai
nella faccia della terra anchora più corpolente di quelle.
Delle quali tutte invocato il primo Senno, — che c'insegni
l'arte ch'Egli inestò nell'origine loro, onde si gui-
dano a diversi fini finalmente concordi in uno, — faremo
parlamento.
<Avertimenti.
a. L'opere della natura sono della Intelligenza non
errante.
b. Potere sapere et amare, fato armonia necessità sono prin-
cipii metafisici dechiarati da me in Metafisica, e precedono al caldo
freddo materia e loco, principii fisici.
c. L'alzare et l'abassare de pianeti vien dalla luce più o meno
dal sole ricevuta, e non dalli eccentrici et hepicicli, e l'apparenza
spesso fa la vista e l'aere più o meno grosso.
d. Che cosa è caso et fortuna secondo S. Tomaso.>


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