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Varchi, Benedetto

Storia fiorentina


decumanos: termini rotundi pedales, et distans
a se pedes MMCCCC
»; ed allega Lorenzo Valla, il
quale in una delle sue pistole tiene la medesima
oppenione.
Niccolò Machiavelli nel principio del secondo
libro delle sue Storie giudica che la cagione delle
prime edificazioni di Firenze fusero i mercati, i
quali non sopra il poggio di Fiesole, ma, per più
comodità di chi andava e veniva, si facessero nel
piano, le quali edificazioni ridotte col tempo in
forma d'una terra, si chiamò Villa Arnina, e che
a Fiesole furono mandate colonie, le quali o tutte o
parte posarono l'abitazioni loro nel piano presso
alla già cominciata terra, tal che per quest'augu-
mento si ridusse quel luogo tanto pieno d'edifizi e
d'uomini e d'ogn'altro ordine civile, che si potette
annoverare intra le città d'Italia. Non crede già,
che ella fusse mai chiamata Fluentia, ma sempre
Florentia, e vuole che 'l vocabolo Fluentini sia cor-
rotto, dovendo dire Fiorentini, come si legge nella
fine del primo libro di Cornelio Tacito quando dice:
«Actum deinde in senatu ab Arruntio et Atejo, an
ob moderandas Tiberis exundationes verterentur
flumina et lacus per quos augescit. Auditaeque mu-
nicipiorum et coloniarum legationes, orantibus Flo-
rentinis ne Clanis solito alveo demolus in amnem
Arnum transferretur, idque ipsis perniciem adfer-
ret
,
» cioè: «Si trattò poi nel senato da Arunzio e da
Ateio, se per moderare le piene del Tevere, accioc-
che'egli non traboccasse, si dovessero rivolgere i
fiumi ed i laghi, mediante i quali egli cresce, e fu-
rono ascoltate l'ambascerie de' municipii e delle
colonie, pregando i Fiorentini, che la Chiana ri-


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