BIVIO: Biblioteca Virtuale On-Line
Plinius Caecilius Secundus, Gaius - Epistulae » Bruno, Giordano Furori - p. 890

Bruno, Giordano

De gli eroici furori


no altre armi e scudi che la grandezza d'un animo invit-
to, e toleranza de spirito che mantiene l'equalità e tenor
della vita, che procede dalla scienza, et è regolato da
l'arte di specolar se cose alte e basse, divine et umane,
dove consiste quel sommo bene. Per cui disse un filo-
sofo morale che scrisse a Lucilio: «non bisogna tranar le
Scille, le Cariddi, penetrar gli deserti de Candavia et
Apennini, o lasciarsi a dietro le Sirti: perché il camino è
tanto sicuro e giocondo quanto la natura medesima ab-
bia possuto ordinare. Non è» dice egli «l'oro et argento
che faccia simile a Dio, perché non fa tesori simili; non
gli vestimenti, perché Dio è nudo; non la ostentazione e
fama, perché si mostra a pochissimi, e forse che nessuno
lo conosce, e certo molti, e più che molti hanno mala
opinion de lui»; non tante e tante altre condizioni de
cose che noi ordinariamente admiriamo: perché non
queste cose delle quali si desidera la copia ne rendeno
talmente ricchi, ma il dispreggio di quelle.
Cesarino Bene: ma dimmi appresso in qual manie-
ra costui "Tranquillarà gli sensi", "mitigarà gli dolori del
spirito", "appagarà il core" e "darà gli proprii censi a
la mente", di sorte che con questo suo aspirare e studii
non debba dire «Nitimur in cassum»?
Maricondo Talmente trovandosi presente al corpo
che con la meglior parte di sé sia da quello absente, farsi
come con indissolubil sacramento congionto et alligato
alle cose divine, di sorte che non senta amor né odio di co-
se mortali, considerando d'esser maggiore che esser deb-
ba servo e schiavo del suo corpo: al quale non deve altri-
mente riguardare che come carcere che tien rinchiusa la
sua libertade, vischio che tiene impaniate le sue penne, ca-
tena che tien strette le sue mani, ceppi che han fissi gli suoi
piedi, velo che gli tien abbagliata la vista. Ma con ciò non
sia servo, cattivo, inveschiato, incatenato, discioperato,
saldo e cieco: perché il corpo non gli può più tiranneggia-

pagina successiva »
 
p. 890