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Homerus - Ilias » Gualterotti, Raffaello Feste nelle nozze ... Con aggiunte - p. 16

Gualterotti, Raffaello

Feste nelle nozze del Serenissimo Don Francesco Medici Gran Duca di Toscana, e della Sereniss. sua Consorte la Sig. Bianca Cappello ... Con aggiunta et correzzioni di molti particolari et con tutti i disegni


tilissimo havevano, che sì acconciamente li armava, che più svel-
ti e più destri e più forti, in vece di gravarli, parevano; et erano
lavorate d'oro e di color rosso. Per il color rosso sarieno parute u-
scire allora della fucina, e si saria creduto, ma i lavori dell'oro al-
l'Arabesca ne toglievano ogni sospetto, oltre che s'haveva per
impossibile; ma faceva molto bene quell'oro con quel rosso, et pa-
reva che l'oro nel fuoco si volesse affinare, come si raffinava la vir-
tù de' Cavalieri nel fuoco amoroso. Era egli tutto lavorato d'oro e
di smalto rosso, con fini e sottili lavori; da questo pendevano cer-
te picciole falde all'antica Romana, con molto disegno, con Per-
siani lavori riccamente ricamate, in guisa che con le armi e con
le calze con una vaga differenza s'univano. Erano le calze spez-
zate, et havevano i tagli e 'l ginocchiello che rossi parevano, ma
erano di capricciosi lavori di foglie d'oro battuto, senza altro che
essere minutamente intagliato e lavorato, et intessuto con altre
piastre d'oro smaltate di rosso, che si reggevano sopra certe telette
sottili cangianti rosse e d'oro. E dove i tagli smaltati erano stra-
forati quivi appariva l'oro, e dove i tagli dell'oro erano lavorati per
i loro lavori appariva l'oro; e qui apparendo l'oro et ivi gli smalti,
lo smalto e l'oro si confondevano, e facevano l'oro vago degli smal-
ti e gli smalti ricchi dell'oro, che al lume di torcia facevano un
vedere ricchissimo. Pur tutto vinceva il cimiero, e la gratia con che
movevano il passo, tenendo una mano alla picca et l'altra sopra
il manico dello stocco; a che molto di bellezza e di grandezza ac-
crescevano molti veli d'oro che, mossi dall'aure d'intorno alle
spalle e sopra i fianchi, con un nuovo piacere scherzare pareva-
no, e quasi mostravano i Cavalieri della consolare toga essere.
Ma con altra più ricca maniera dell'antica nuovamente ornati,
con habito sì bello e con tale grandezza fatto riverenza al palco
della Gran Duchessa, passeggiato come prima tutto il campo con
molto diletto, ma maggiore meraviglia, inverso la rilucente grot-
ta tornarono, ove era per loro apprestato uno honorevole seggio
regale, di panni d'oro e di seta coperto, ove a sedere si posero; et
stettero a rimirare i venturieri che già cominciavano ad uno ad
uno a comparire. Non prima si furo posti a sedere i mantenitori
che gli strumenti, quasi non sonare ma rimirare volessero, tutti si
tacquero, e tornò il primo silentio, ma silentio che haveva in sé
una tacita eloquenza che commendava tutte le vedute cose; et so-
miglianti più di poter vedere non si credeva. In questa, dalla
porta principale del palazzo, da quella banda che lo steccato era


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