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Averroes - In De divinatione per somnum » Patrizi, Francesco L'amorosa filosofia - p. 50

Patrizi, Francesco

L'amorosa filosofia


caduto di mente. Et essere questo: la bellezza sua corporale
essere tantaa et essere tuttavia tale che altra veruna non
sia bastante a ritrarre al vivo la bellezza della divina Idea
et mostrarne uno lucentissimo essempio a' mortali, che la
sua; et quindi essere avvenuto che niuna donna giamai
habbia acceso tanti cuori et fatto inamorare della sua bel-
tade tanta gente di ogni età et di ogni conditione, e gio-
vanetti e giovani, e di maturi anni et di vecchi, e belli e
diformi e mediocri, e poveri e ricchi, et avari e prodighi e
liberali, et privati et signori, e signori soggetti et signori di
imperio, e soldati; musici e letterati, et laici et ecclesiastici,
et in somma d'ogni maniera di huomini, et donne non poche.
Et non essere stata donna giamai la quale sia stata tanto
mirata, vagheggiata, osservata et servita quanto essa, nè
parimente da tanti scrittori et poeti et oratori tanto lodata
et celebrata, nè da tanto numero di musici et letterati ad-
dottrinata, nè da tanta varietà di gente visitata et corteg-
giata et conversata, quanto la signora. Et con tutti con
eguale dolcezza et cortesia trattando e ragionando, et trat-
tenendosi egualmente tutti gli amanti sprezzando, ha le loro
fiamme o ammorzate afatto o temperate. Perciochè essendo
più che verissimo di lei quello:
Et ha sì egual alle bellezze orgoglio
Che di piacer altrui par che le spiaccia.

Et quindi avvenuto è sempre et avviene che
... ciò che non è lei,
Già per antica usanza odia e disprezza.

Laonde quanto amore, quanta servitù, quanto vagheg-
giamento, quanto cortegiamento, quante cortesie usate da
gli amanti, quante offerte, quante promesse, quanti doni,
quante doglienze, quanti sospiri, quante lagrime, quanti
pianti, quante lamentationi, quante dimande di pietà e di


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