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Augustinus, Aurelius - De civitate Dei » Patrizi, Francesco L'amorosa filosofia - p. 91

Patrizi, Francesco

L'amorosa filosofia


Tar<quinia>: Et tale è medesimamente lo appetito. Con ciò sia
che si dica: «Io ho appetito di mangiare» o «di bere.»
Patr<itio>: Tale è veramente.
Tar<quinia>: Il talento ancora appo scrittori della nostra lingua
ha lo stesso significato, perciò che disse il Boccaccio[...]
et tali altre locutioni.
Patr<itio>: Non si può contradire a ninna delle dette cose.
Tar<quinia>: Et a tutte queste, che sono in numero quindici,
et se altre simiglianti si trovassero, che di voler bene o a
se o ad altrui o in commune portassero significatione, por-
tano et porterieno signification d'amore; poi che amore
anch'egli, come consentiste voi, porta seco il voler bene et
non male alcuno.
Patr<itio>: Io bene ci ho consentito, ma temo tuttavia non mi
troviate in contradittione et me ne venga nuova confusione.
Per lo che se egli vi fusse in grado, come io ve ne priego,
cortesissima signora, fatelmi vedere più chiaro et conoscere
come in particolare, amore a ciascuna delle dette voci si ap-
proprii, chè alhora <può stare> l'animo mio in pieno riposo.
Tar<quinia>: E di questo voglio compiacervi et mostrarlovi con
gli essempi di approvatissimi scrittori, et prima secondo
l'ordine tenuto di quelle che voler bene in commune a sè
et ad altrui portano significamento.
Patr<itio>: Così fare vi priego.
Tar<quinia>: La charità la prima cosa è amore. Et dicesi «amor
di Dio» et «amor divino.» «Amor erga Deum non cupiditas
est, sed charitas,
» dice un theologo, nè credo che di questo
vi sia dubbio.
Patr<itio>: Non già.
Tar<quinia>: Et quando si dice: «Charitas incipit a se ipso,»
non è dubbio che si intende che lo amore dee prima co-
minciare da sè e poi stendersi nel prossimo.


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