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Plato - Sophista » Patrizi, Francesco L'amorosa filosofia - p. 144

Patrizi, Francesco

L'amorosa filosofia


Patr<itio>: O, e ciò non ha dubbio che è la vita <più> cara al-
l'huomo et anco a tutti gli animali, che niuna altra cosa di
questo mondo. E disse il Petrarca,
Cara la vita, e dopo lei mi pare
Vera honestà che in bella donna sia.

Ancorchè alcuni non ne lo lodino molto di questa sentenza.
Giul<io>: Et perchè ciò?
Patr<itio>: Perchè dicono che dee essere a bella donna più
cara la honestà che la vita.
Giul<io>: Ei riguardò all'uso commune delle donne che altro
valore non hanno che bellezza. Le quali per lo più vendono
più volontieri che donino per amore o per servitù la loro
honestà per dinari, tale per molti et tale anco per pochi.
Tar<quinia>: Bene dite, signor Giulio, ciò avvenire in quelle che
altro valore che la bellezza non hanno; perciò io credo che
voleste salvare il valore dell'animo delle donne virtuose e
buone.
Giul<io>: Così volli dire, signora. Ma non voglio però inter-
rompere con questo il filo del vostro divisamento.
Tar<quinia>: Non si interrompe egli, ma ciò tornerà a proposito
molto bene. Ma stabiliamo, o Patritio, ciò che dicevate, che
i dinari erano al commune degli huomini più cari che le
parole. Non affermate voi così?
Patr<itio>: Io l'affermava per certo.
Tar<quinia>: Et lo affermate anchora?
Patr<itio>: Affermo.
Tar<quinia>: Et affermate altresì la vita essere ai più huomini
più cara e di più preggio che i dinari non sono?
Patr<itio>: Et questo affermo parimente et hollo per costante
non solo nei più, ma in tutti gli huomini.
Tar<quinia>: Bene sta adunque. Et mi dite di più. Cotesti sol-
dati che vanno alla guerra per tre scudi al mese, parvi che
più prezzino la vita o i tre scudi?


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