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Biblia, Gn » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 97v

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


Et di qui affermano che fu dio del vino. Appresso gli consacrano l'edera et il crivello,
et Marsia il metteno sotto sua tuttela; indi gli danno per moglie Arianna figlia di Mi-
nos. Rabano conferma il bastone essere stato da lui trovato et chiamato, accioché gli huo-
mini gravi per lo vino con quello si sostenessero. Il chiamano ancho con molti nomi, de'
quali Ovidio:
Davan gl'incensi, et il chiamano Baccho
Bromio, Lico, Ignigena, et di novo
Nato, solo, Bimatre, et vi s'aggiunge
Niseo, non raso, Thioneo, et insieme
Con Leneo, genial fattor de' l'uva;
Nittilio, et padre Eleo, Iaco, et Euhan,
Et oltre ciò con tutti quelli nomi
Che infiniti ritieni, o padre Baccho
Tra greche genti. Tu consumat'hai
La gioventù; et fanciul sei veduto
Bello, et eterno; quando entro del cielo
Veduto sei, et senza corna resti.

Alberico v'arroge altri nomi, et dice che si chiama Euchio, Briseo et Bassareo. Lattan-
tio dice ancho che si chiama Ditirambo. Appresso, Servio vuole che fosse chiamato Or-
pheo et dai Giganti lacerato a brano a brano; il che afferma Alberico, dicendo che da lo-
ro fu ritrovato ebbro; indi soggiunge che fu sepolto, et poi ritornò vivo intiero. Gli
antichi il dipingevano ancho in habito di donna, et ignudo et fanciullo, et sacravano
a lui i notturni balli, i cembali et i gridi, che da quelli erano chiamati Orgia, cioè sacrifi-
ci di Baccho. Oltre ciò si dicono molte altre cose; ma perché tutte non si sono ritrovate quel-
le che si cercano, vederemo quelle che tra le ricordate si ponno vedere. Principalmente adun-
que pare che gl'historici tengano per certo questo Dionisio essere nato di Giove et di
Semele, di maniera che del tempo tra gli antichi fu grandissima diversità; alcuni de' quali
il chiamano Dionigio, altri padre Libero. Et perché non si trova di qual Giove fosse fi-
gliuolo, io l'ho attribuita al secondo Giove, percioché pare che il suo tempo meglio si
convenga col secondo che con alcuno degli altri. Dice Eusebio nel libro dei Tempi che al-
cuni istimano che, regnando Danao in Argo, Dionisio in India edificò Nisa, et così la chia-
masse dal suo nome; et che in quell'istesso tempo egli guerreggiasse in India, et nel suo essercito
havesse donne, cognominate Bacche più tosto per lo furore che per la virtù. Il che fu d'intorno
gli anni del mondo tremilasettecento et ventinove. Poco da poi l'istesso Eusebio dice che
regnando Danao in Argo Cadmo regnò in Thebe, della cui figliuola Semele nacque Dio-
nisio, cioè il padre Baccho; il qual tempo, secondo la descrittione de' suoi anni, fu circa gli
anni del mondo tremilasettecentosettantasei. Né molto dopo dice l'anno trentesimoquin-
to di Linceo, re d'Argivi, Dionisio latinamente detto padre Libero nacque di Semele; il che
pare essere stato nei tremilleottocento et quatordici anni del mondo. Indi soggiunge,
regnando Acrisio in Argo, Dionisio detto padre Libero combattendo contra gl'Indi edi-
ficò la città Nisa appresso il fiume Indo; il che si può giudicare essere avenuto negli anni
del mondo tremilleottocento et settanta. Quanta sia questa diversità de' tempi raccolta
da Eusebio dai commentari degli antichi, facilmente si può vedere. Nostra cura è per con-
ietture imaginarsi qual tempo tra tutti i detti più vero si può attribuire all'età di Bac-
cho. Ma io, lasciate le ragioni che mi moveno, istimo il giorno di Baccho essere stato cir-
ca il più antico tempo di tutti questi, overo almeno quello che segue dietro, et egli esse-


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