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Biblia, Col » Boccaccio, Giovanni Geneologia degli Dei - p. 100r

Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


ronava. Appresso, questo Baccho si chiama ancho Dionisio, del qual nome si tratterà do-
ve si narrerà di Dionigi.
Himeneo figli-
uolo di Baccho.
Himeneo secondo Alberico fu figliuolo di Baccho et Vene-
re, et con l'auttorità di Remigio segue dicendo che per tale fu tenu-
to percioché per la soverchia lascivia suole eccittare la libidine. Hi-
men
in greco si chiama Membrana, la qual'è proprio il sesso femini-
le, nella quale diconsi fare le fanciullarie. Indi Himeneo fu detto Dio
dalle nozze. Ma Lattantio dice essere cavato dall'historia, scriven-
do che Himeneo fu un facinullo Atheniese di mediocre conditione, il quale, passando gli an-
ni dell'età puerile et non essendo ancho giunto alla virile, fu di tanta singolar bellez-
za che da molti era tenuto per donna. Questi essendosi inamorato d'una donzella nobi-
lissima et delle prime della città, et all'incontro ella di lui, percioché non sperava po-
ter haverla per moglie si contentava almeno di vagheggiarla. Onde avenne che, celebran-
do le prime donne della città insieme con le donzelle i sacrifici di Cerere Eulesina fuori
della terra, scorsero certi corsari ivi d'intorno, che sopra aggiungendole le rapirono
tutte; tra ' quali ancho fu preso Himeneo, che ivi era andato per veder la sua carissima
donna. Havendo adunque i corsari per lontani mari condotto la preda, et essendo giunti
in un certo paese, dove smontati s'adormentarono, furono tutti amazzati dai prigioni.
Di che Himeneo, lasciate le vergini, volò ad Athene, et si convenne con i parenti della
donzella da lui amata che, s'egli gli restituiva tute le donne rapite, eglino gli dessero per
sposa la fanciulla; il che fatto, la hebbe per moglie. Il qual matrimonio, perché era stato
felice, piacque agli Atheniesi aggiungere il nome d'Himeneo alle nozze. Nondimeno
vi sono di quelli che dicano che il giorno delle nozze egli fu oppresso et morto da una
certa ruina, onde per cagione di purgatione fu ritrovato che il nome suo s'havesse a cele-
brare nelle nozze; il che Servio in tutto danna. Ma io istimo che sia detto figlio di Bac-
cho et Venere perché col mezzo di due si fanno le nozze, overo perché due interven-
gono alle nozze, cioè la festa et la copula carnale. Per la festa si deve intender Baccho,
sì come si vede per Virgilio, quando dice:
Baccho vi sia dator dell'allegrezza.
Per Venere poi la copula carnale, parencho che a lei s'appartenga congiungere il ma-
schio et la femina per generar figliuoli; così di questi due si fanno le nozze, overo Hi-
meneo che si debbe intendere per le nozze.
Thioneo figliuo-
lo di Baccho.
Ovidio chiama Thioneo figliuolo di Baccho, et di lui reci-
ta una breve favola. Dice che egli havendo rubato un bue, et


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