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Boccaccio, Giovanni

Geneologia degli Dei. I quindeci libri di M. Giovanni Boccaccio ... tradotti et adornati per Messer Giuseppe Betussi da Bassano


essere stata femina, et di lei esser nato Amiclate. Nondimeno io istimo che fosse huomo.
Argalo figliuolo
d'Amiclate, che generò Oebalo.
Vuole l'istesso Dite che Argalo fosse figliuolo di Amiclate; il
quale secondo Theodontio fu il primo che in Achaia messe insieme la
carretta. Ma io temo ch'egli non si sia quasi ingannato dalla similitu-
dine del nome, percioché il primo che in Grecia fece la carretta fu chia-
mato Aregilo, et quella ritrovò regnando Argo Phorbante, che fu mol-
to prima di Argulo.
Oebalo figliuolo d'Ar-
golo, che generò Tindaro et Icaro.
Oebalo (secondo Dite et Theodontio) fu figliuolo d'Argulo, il
quale (dice Paolo) regnò appresso Laconi; a' quai da sé diede il nome di
Oebali. Ritroviamo che costui hebbe due figliuoli, Tindaro et Icaro.
Tindaro figliuo-
lo d'Oebalo.
Tindaro (come scrive Dite et Theodontio) fu figlio d'Oeba-
lo, et allui successe nel reame; del quale, se bene altro non si legge, al-
meno habbiamo che di quello fu moglie Leda. La quale, se non di lui,
nondimeno di Giove nel suo palazzo reale partorì Castore, Polluce, He-
lena et Clitempestra, benché vi siano di quelli che dicano Castore et
Clitempestra non di Giove, ma di Tindaro essere stati figliuoli. Tutta-
via io tengo che tutti quattro fossero di Tindaro; ma sia da me lontano ch'io toglia a co-
sì pudicissimo Iddio que' figliuoli che la liberale antichità a lui ha dicato.
Icaro figliuolo d'Oeba-
lo, che generò Origine, Iptima et Penelope.
Icaro, secondo Leontio, fu figliuolo d'Oebalo. Dice Lattantio
che costui fu compagno del padre Baccho, et che da lui hebbe in do-
no concedere il vino a' mortali. Il quale havendolo dato a' pastori, ove-
ro secondo altro a' suoi lavoratori, et quelli o perché n'havessero pre-
so oltre il dritto, overo a tal licore non fossero avezzi, divenuti ebbri,
et indi istimando che Icaro gli havesse avenenati, amazzarono lui
che appresso Marathone era alla caccia. Onde Servio dice che lungamente il suo cane fece
la guardia al corpo. Finalmente (sì come afferma Theodontio) il cane cacciato dalla fa-
me ritornò a casa, et subito che Erigone figliuola d'Icaro gli hebbe dato del pane, egli
incontanente ritornò al corpo del padrone; di che Erigone seguendolo ritrovò il padre


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